“Quasi Natale”: un film terribilmente evocativo, tra commedia e dramma

Anna Bellato, Francesco Colella, Silvia D'Amico e Leonardo Maddalena punto di forza del film

Un film di Francesco Lagi. Con Silvia D’Amico, Francesco Colella, Anna Bellato, Leonardo Maddalena. Drammatico, 87′. Italia 2020

È quasi Natale e i tre fratelli Di Carace sono convocati presso la casa in cui sono cresciuti: la madre è in fin di vita e deve dire loro qualcosa di importante. Isidoro, che vende peperoncini rari e abita (ancora) nella casa di famiglia, Chiara che si è appena separata e prende a testate chi la contraddice, e Michelino che vende petrolio ai cinesi si riuniscono in attesa di fare visita alla mamma ricoverata lì vicino. A loro si aggiunge Miriam, la nuova compagna di Michelino. Insieme rievocheranno l’infanzia e faranno il bilancio delle loro vite dove la madre è stata presenza fondamentale.

 

Scritto e diretto da Francesco Lagi, che adatta per il cinema la sua opera teatrale omonima, “Quasi Natale” è la storia di tre fratelli – Isidoro, Chiara e Michelino – alle prese coi fantasmi del passato. A farli riunire è il desiderio della madre, ricoverata in ospedale in fin di vita.

Proprio la casa di famiglia viene utilizzata come palcoscenico, luogo della memoria attraverso il quale i protagonisti possono tornare bambini ma anche proiettarsi verso il futuro che vorrebbero. Lagi dosa alla perfezione inquadrature, sguardi e misteri, nascosti nel passato e nei personaggi stessi. 

Presentato nella sezione Tracce di teatro del Torino Film Festival 2020, “Quasi Natale” è un’ottima opera cinematografica. Giocano a suo favore la grande attenzione ai dettagli, la capacità di racconto del regista, il ritmo sostenuto. E soprattutto le straordinarie interpretazione dei quattro protagonisti: Anna Bellato, Francesco Colella, Silvia D’Amico e Leonardo Maddalena.

Un film che riesce ad essere terribilmente evocativo nel suo combinare commedia e dramma familiare e sfociare, persino, in modo originale, nell’esoterico. Un film leggero nei toni, ma che va a scavare a fondo nella sfera sempre controversa degli affetti.