“Qualcosa di nuovo”: la commedia degli equivoci incontra il triangolo

Cristina Comencini dirige Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti nel film tratto dall'opera teatrale

Un film di Cristina Comencini. Con Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti, Eduardo Valdarnini, Eleonora Danco. Commedia, 93′. Italia, 2016

Tratto dallo spettacolo teatrale “La scena” di Cristina Comencini

Lucia e Maria sono amiche fin dal liceo, ma non potrebbero essere più diverse: Lucia è esigente e rigorosa o, come direbbe Maria, “gufa e spadona”; Maria si descrive come “morbida, positiva e vibrante” o, come direbbe Lucia,”un po’ mignotta”. Anche il loro rapporto con gli uomini è diametralmente opposto: Lucia, scottata da un matrimonio infelice, ha elevato un muro ed è diventata una “donna di nessuno”; Maria invece è una “donna di tutti” che colleziona avventure occasionali con partner improbabili alla segreta ricerca dell’uomo giusto. A scompigliare le carte arriva Luca, amante di una notte di Maria, 19 anni e una fame inesauribile di sesso e di esperienza di vita. Le due amiche finiranno per contenderselo, non secondo le trite dinamiche della competizione “femminile”, ma secondo un percorso di ricerca individuale della propria identità.

 

Commedia degli equivoci, unita al triangolo amoroso tanto caro a Truffaut, impostato però su toni leggeri e ironici volti a evidenziare soprattutto quanto sia difficile, oggi, trovare il partner giusto. È questo “Qualcosa di nuovo” di Cristina Comencini.

Sebbene abbia un’origine teatrale, l’adattamento cinematografico risulta godibile, leggero, paradossalmente di respiro televisivo.

Il suo punto di forza sono sicuramente le solide e riuscite interpretazioni di Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti, che formano una coppia artistica frizzante nel mettere in scena un’amicizia al femminile capace di resistere a qualsiasi avversità e contrasto.

Meritevole di menzione anche Eduardo Valdarnini, all’altezza nel ruolo del protagonista maschile. Il ragazzo ha saputo reggere il confronto con due pesi massimi come la Cortellesi e la Ramazzotti, con personalità e talento, e va sicuramente tenuto d’occhio.

La regia di Cristina Comencini è asciutta, esperta, sicura, precisa nel costruire un impianto narrativo abbastanza convincente, divertente e capace di mantenere nel complesso ritmo e pathos.

Il finale, anche se in parte prevedibile, piace per come lo hanno interpretato gli attori e per l’idea di fondo che trasmette: l’età anagrafica non è tutto, quando si cerca il partner giusto, e anche il triangolo, come cantava Renato Zero, può essere un’opzione da considerare. In fondo, la geometria non è un reato.

 

Il biglietto da acquistare per “Qualcosa di nuovo” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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