Con la vittoria di Margherita Oggero e del suo “La ragazza di fronte” (Mondadori), dopo lo Strega e aspettando l’assegnazione del Campiello (10 settembre, ndr), cala il sipario sul meno pubblicizzato dei tre riconoscimenti made in Italy legati al mondo dei libri e dell’editoria, il Premio Bancarella.
Permettetemi una considerazione, da addetta ai lavori della comunicazione. Quanto vi risulta incredibile che, a oltre 10 ore dall’assegnazione, nel nostro mondo fatto di dirette social, informazione h 24, condivisioni che arrivano da ogni angolo del mondo, della serata di ieri non si sappia ancora praticamente niente? Sul sito ufficiale del Premio è stata caricata una slide con la notizia, fine.
Detto questo, la Oggero ha convinto la giuria dei librai, aggiudicandosi la 64° edizione del Premio con 88 voti e battendo nella serata finale di Pontremoli gli altri 5 contendenti. In ordine di arrivo Lucina Riley con “Ally nella tempesta” (Giunti), Roberto Costantini con “La moglie perfetta” (Marsilio), Lorenzo Licalzi con “L’ultima settimana di settembre” (Rizzoli), Alberto Cavanna con “La nave delle anime perdute” (Cairo) e Gesuino Némus con “La teologia del cinghiale” (Elliot).
Sabato 16 luglio è stato assegnato invece il Premio Bancarella dello Sport, giunto quest’anno alla 53° edizione. Giovanni Trapattoni, con Bruno Longhi, e “Non dire gatto. La mia vita sempre in campo, tra calci e fischi” (Rizzoli) si è aggiudicato il riconoscimento. Il giornalista Federico Buffa ha ricevuto invece il premio Bruno Raschi.
STORIA DEL BANCARELLA IN PILLOLE | Il Premio Bancarella nasce da una tradizione di emigrazione che ha visto la gente della Lunigiana e principalmente di Montereggio, paese dei librai, abbandonare la propria terra per trovare occasioni di lavoro. Singolare e fertile esito di tale vicenda è stata la diffusione del libro, celato entro gerle di vimini, in un’Italia che a fatica costruiva la propria identità nazionale. A questa attitudine, che vede il libro incontrare la gente e soprattutto i giovani, resta fedele il premio organizzando presentazioni e incontri con le scolaresche italiane e con la popolazione per una promozione della lettura e dell’accesso alle librerie, il cui clima induce alla riflessione e consente una scelta non dettata dagli input della pubblicità, ma dal ruolo del libraio che propone, indirizza e aiuta a soddisfare i bisogni dei diversi lettori.