Premio Bancarella: svelati i nomi dei sei libri finalisti

La serata finale, il 22 luglio a Pontremoli. Nel frattempo eventi e presentazioni, anche nelle scuole

Si è aperta il 6 aprile nella Sala consigliare della Fondazione città del libro di Pontremoli, con la presentazione dei sei libri vincitori del Premio Selezione 2018, la 66° edizione del Premio Bancarella.

Si tratta di “Anna che sorride alla pioggia” di Guido Marangoni (Sperling & Kupfer), “I fantasmi dell’impero” di Marco Consentino, Domenico Dodaro, Luigi Panella (Sellerio), “L’assassinio di Florence Nightingale Shore” di Jessica Fellowes (Neri Pozza), “Nostalgia del sangue” di Dario Correnti (Giunti), “La Regina del Silenzio” di Paolo Rumiz (La Nave di Teseo) e “Tutto questo ti darò” di Dolores Redondo (Dea Planeta Libri).

Nei prossimi mesi gli autori saranno impegnati in una serie di presentazioni ed eventi, aspettando la serata finale del 22 luglio a Pontremoli. Si comincia da Ravenna, il 24 e 25 maggio, con l’incontro con gli studenti delle scuole superiori coinvolti in “Un progetto premia per sempre – Il Bancarella nelle scuole”. L’8 giugno appuntamento a Cesena, per la consegna del Premio Selezione; il 18 tutti a Sesto San Giovanni, il 7 luglio a Marciana Marina. Questo il calendario.

Un bassorilievo nel paese lunigiano di Montereggio.

Ma come nasce il Premio? Il Bancarella nasce da una tradizione di emigrazione che ha visto la gente della Lunigiana e in particolare di Montereggio, il paese dei librai, abbandonare la propria terra per cercare occasioni di lavoro. Esito di questa vicenda è stata la diffusione del libro, nell’Italia che faticava a costruirsi un’identità nazionale. E il Bancarella continua ancora oggi a tener vive le sue origini, proponendosi come Premio non elitario ma “popolare”, di confronto e incontro.

Vediamo adesso nello specifico chi sono i “magnifici sei” che si danno battaglia nell’edizione 2018.

 

ANNA CHE SORRIDE ALLA PIOGGIA, Guido Marangoni

Un’ora dopo aver letto l’esito del test di gravidanza, avevo già montato un canestro in giardino. «È un maschio, me lo sento!». Perché dopo due figlie femmine era giusto, se non pareggiare i conti, almeno bilanciare un po’ le parti. A Daniela l’ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Che poi è il pensiero di ogni genitore, solo che, quando la vita ti ha già messo alla prova, quel pensiero non lascia spazio a nessun altro. Poi ci fu il succo alla pera. Qualche sorso per svegliare a suon di zuccheri il piccoletto, in modo che si posizionasse a favore di ecografo. Fu quello il giorno in cui capii che mi dovevo preparare, perché qualcosa stava davvero per cambiare. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: «Si tratta della trisomia 21», invece, capii un’altra cosa: che Daniela era già pronta. «È maschio o femmina?», chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l’unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.

 

I FANTASMI DELL’IMPERO, Marco Cosentino, Domenico Dodaro, Luigi Ranella

Etiopia, Africa Orientale, 1937. Da un anno Benito Mussolini ha proclamato l’Impero. Ma la propaganda tace che il popolo e il territorio sono tutt’altro che sottomessi. Più di prima infuria la guerra coloniale, anche con l’impiego dei gas, contro gli arbegnoch, i patrioti, ed è tanto più feroce quanto più incapace di successi. La storia si dipana seguendo l’inchiesta di Vincenzo Bernardi. Magistrato militare integerrimo, è lì per capire qualcosa delle azioni, da criminale di guerra, di un ufficiale, un certo Corvo. Seguendo le tracce di villaggio in villaggio, cercando i colpevoli, Bernardi entra nel cuore di tenebra del colonialismo italiano; ne conosce gli orrori, le bassezze, il conflitto sotterraneo che oppone la milizia fascista agli ufficiali dell’esercito.

 

L’ASSASSINIO DI FLORENCE NIGHTINGALE SHORE, Jessica Fellowes

Il 12 gennaio 1920 l’infermiera Florence Nightingale Shore arriva a Victoria Station nel primo pomeriggio, in taxi, un lusso che ritiene di meritare a un passo dalla pensione e dopo una vita di sacrifici. Il mezzo di trasporto si intona, infatti, alla sua pelliccia nuova, regalo che si è concessa per il compleanno e che ha indossato per la prima volta solo il giorno precedente. Dopo aver acquistato un biglietto di terza classe per Warrior Square, Florence Nightingale Shore si accomoda nell’ultimo vagone, dove attende che il treno si metta in movimento. Poco prima della partenza nel suo scompartimento entra un uomo con un completo di tweed marrone chiaro e un cappello. È l’ultima volta che qualcuno la vedrà viva.

 

NOSTALGIA DEL SANGUE, Dario Correnti

Certe mostruosità possono maturare solo in posti così: una provincia del nord Italia, dove soltanto pochi metri separano un gregge di pecore da un centro commerciale, dove la gente abita in villette a schiera con giardino, tavernetta e vetrina con i ninnoli in cristallo, dove riservatezza è il nome che si attribuisce a un’omertà che non ha niente da invidiare a quella dei paesi dove comanda la mafia. Gli stessi luoghi che più di cento anni fa, infestati dalla miseria, dalla denutrizione e dalla pellagra, videro gli spaventosi delitti di Vincenzo Verzeni, il “vampiro di Bottanuco”, il primo serial killer italiano, studiato da Lombroso con la minuzia farneticante che caratterizzava la scienza di fine Ottocento e aggiungeva orrore all’orrore. Il serial killer che sembra citare il modus operandi di quel primo assassino non è però un giovane campagnolo con avi “cretinosi”, è una mente lucidissima, affilata, che uccide con rabbia ma poi quasi si diletta, si prende gioco degli inquirenti.

 

LA REGINA DEL SILENZIO, Paolo Rumiz

Il malvagio re Urdal scende da Nord, invade col suo esercito la pianura dei Burjaki e proibisce loro ogni forma di musica. Con tre mostri – Antrax, Uter e Saraton – terrorizza la popolazione. Eco, il mago dai lunghi capelli bianchi che suscita i suoni della terra, viene fatto prigioniero e nella terra dei Burjaki cala il silenzio assoluto. Mila, la figlia del valoroso cavaliere Vadim, ha il dono innato della musica e cresce ascoltando la melodia della natura. Con il suono della sua voce sfida il divieto di Urdal e decide di cercare il bardo Tahir, l’uomo che le ha insegnato il canto, per guidare insieme la battaglia più importante, nel nome della musica e della libertà.

 

TUTTO QUESTO TI DARÒ, Dolores Redondo

Quando una coppia di agenti in divisa bussa alla sua porta, Manuel, scrittore di successo impegnato nella stesura del prossimo bestseller, intuisce all’istante che qualcosa di grave deve essere accaduto ad Álvaro, l’uomo che ama e al quale è sposato da anni. E infatti il corpo senza vita del marito è stato ritrovato al volante della sua auto, inspiegabilmente uscita di strada tra le vigne e i paesaggi scoscesi della Galizia, a chilometri di distanza dal luogo in cui Álvaro avrebbe dovuto trovarsi al momento dell’incidente. Sconvolto, Manuel parte per identificare la salma ma, giunto a destinazione, si ritrova presto invischiato in un intrico di menzogne, segreti e omissioni che ruota attorno alla ricca e arrogante famiglia d’origine del marito. Con l’aiuto di Nogueira, poliziotto in pensione dal carattere ruvido, e di Padre Lucas, il prete locale amico d’infanzia di Álvaro, Manuel indaga sulle molte ombre nel passato dei Muñiz de Dávila e sulla vita segreta dell’uomo che si era illuso di conoscere quanto se stesso.

 

Previous article“The happy prince”: un film su Oscar Wilde che non fa sconti a nessuno
Next article“A casa di Jane Austen”: per conoscere i luoghi dell’autrice inglese
Valeria Arciuolo
Ligure di origini, vive in provincia di Novara da tre anni a questa parte per amore e per lavoro. Mamma blogger, adora il cinema, la lettura, l’arte e la moda. Scrive per diverse testate e spera in futuro di portare avanti un progetto tutto suo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here