“Pets 2 – Vita da animali”: un sequel episodico, colorato e divertentissimo

Il cane Max, la gatta Gidget, il coniglio Nevosetto e il resto della banda tornano per una nuova avventura

Un film di Chris Renaud. Con Patton Oswalt, Jenny Slate, Kevin Hart, Eric Stonestreet,  Alessandro Cattelan. Animazione, 86′. USA 2019

La sua padrona si è sposata e ha avuto un figlio e il cane Max si ritrova improvvisamente ansioso, vittima della sindrome del genitore iper apprensivo, e torturato per questo da un prurito psicosomatico. Quale miglior cura di un soggiorno in campagna? Nel frattempo, a New York, a presidiare il quartiere e il pupazzetto preferito di Max, restano Gidget, che imparerà a fingersi un gatto per affrontare la moltitudine di felini di una vecchia del palazzo, e il coniglio Nevosetto, che avrà modo di soddisfare la sua sete di avventura liberando un cucciolo di tigre dalla gabbia di un losco direttore di circo.

 

Dopo il successo del primo capitolo della serie animata nel 2016, “Pets 2 – Vita da animali” di Chris Renaud torna a raccontare le sfide familiari e divertentissime dei nostri amici a quattro – o a due – zampe.

Se “Pets” si concentrava sulla divertente domanda: cosa succede quando i padroni escono di casa? Come si comportano gli animali quando non sono osservati? “Pets 2” allarga l’orizzonte, con un andamento episodico e una grande commistione di generi e suggestioni (si spazia dal racconto di formazione al gangster movie).

Il cane Max, la gatta Gidget e il coniglio Nevosetto sono protagonisti di tre storie distinte (il primo alle prese con l’ansia, un piccolo di cui occuparsi e un viaggio alla fattoria, la seconda con un’amica dipendente da erba gatta, il terzo con una missione da supereroe) che solo nel finale tornano a incontrarsi. La sfida del film è proprio questa: costruire un happy ending che sia “giusto” e credibile per tutti.

“Pets 2 – Vita da animali” è un film d’animazione pensato per un pubblico giovane che affronta tematiche delicate come la costruzione della fiducia in se stessi e uno sviluppo positivo, che passa prima di tutto attraverso il rapporto con gli altri.

I più piccoli non potranno non restare incantati davanti a una pellicola colorata, luminosa e a tratti divertentissima. Certo, questo secondo “Pets” non aggiunge molto in termini di storia a quello che avevamo già visto, ma l’effetto complessivo è sicuramente piacevole.

 

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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