Perché “The Handmaid’s Tale” è la serie tv dell’anno

Dai costumi e i colori all'impatto culturale: focus sulla distopia tratta dal romanzo di Margaret Atwood

di Samira Solimeno

 

All’ultima edizione degli Emmy Awards, “The Handmaid’s Tale” (Il racconto dell’ancella) ha trionfato aggiudicandosi otto premi, rendendo Hulu la prima piattaforma streaming a portarsi a casa la statuetta come migliore serie drammatica, traguardo a cui Netflix punta da tempo.

Lo show ha anche lasciato quasi a mani vuote i due grandi favoriti della vigilia, “Westworld” (HBO) e “Stranger Things” (Netflix).

Vediamo perché “The Handmiad’s Tale” è la serie dell’anno.

 

IL SOGGETTO

Tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood, la serie distopica è ambientata a Gilead, ex Stati Uniti, dove una giunta militare è al potere a seguito di un colpo di stato. Il paese, come gran parte del mondo, sta morendo a causa di una serie di epidemie che hanno reso infeconda la maggior parte della popolazione femminile. Le poche donne fertili vengono reclutate per servire i vertici gerarchici della nazione e obbligate a fare figli.

In un periodo storico in cui il tema della parità di genere è tornato con forza a riempire le pagine dei quotidiani, la scelta di Hulu di adattare il romanzo della Atwood non è casuale. Si tratta di mera fantascienza – come hanno affermato diversi critici – oppure il messaggio della serie può essere letto in chiave attuale?

 

IL CAST

Difficile non commuoversi per l’interpretazione di Elisabeth Moss, che dopo nove nomination si è finalmente aggiudicata il premio come migliore attrice in una serie drammatica. Meritatissimo anche l’Emmy ad Alexis Bledel, che ritornerà come personaggio ricorrente nella seconda stagione. Notevoli anche le interpretazioni di Ann Dowd, Joseph Fiennes, Yvonne Strahovsky, Madeline Brewer e Samira Wiley.

 

LA FOTOGRAFIA

Colin Watkinson, direttore della fotografia, ha saputo creare delle immagini disturbanti e affascinanti al contempo, grazie all’uso magistrale della luce, dei campi lunghi e dei primi piani.

 

I COSTUMI

I colori degli abiti, escludendo qualche traccia di nero e marrone, sono praticamente polarizzati tra il rosso delle ancelle e il verde acqua delle mogli dei comandanti. La costumista Anne Crabtree, voleva usare due nuance totalmente opposte, che rendessero anche visivamente, a primo impatto, la differenza tra i due gruppi di donne.

 

L’IMPATTO CULTURALE

La rete Hulu ha portato le ancelle nella realtà, e in seguito a questa mossa di marketing molte donne in giro per il mondo hanno iniziato a manifestare allo stesso modo. Lo show ha anche influenzato il brand americano Vaquera, che ha realizzato una collezione ispirata alle uniformi rosse e alle cuffie bianche delle ancelle.

In attesa della seconda stagione, che è già stata confermata, potete vedere “The Handmaid’s Tale” su TIM vision a partire dal 26 settembre.