“The Paris Opera”: dietro le quinte di una rappresentazione lirica

Il documentario di Jean-Stéphane Bron apre le porte dell'Opéra di Parigi per mostrarne i retroscena

di Alessandra Pappalardo

 

Un film di Jean-Stéphane Bron. Con Stéphane Lissner, Benjamin Millepied. Documentario, 110′. Svizzera, Francia, 2017

Data di uscita italiana: 16 novembre 2017

Sondare il cuore dell’Opéra di Parigi, vedere e ascoltare il formidabile lavoro di quelli che operano in questa prestigiosa istituzione è il motore del raffinato documentario di Jean-Stéphane Bron. Documentario in perfetta osmosi col suo soggetto. Nel celebre monumento parigino si era già accomodato Frederick Wiseman, focalizzandosi fin dal titolo sul balletto (“La Danse – Le Ballet de l’Opéra de Paris”). “The Paris Opera” evoca il balletto ma privilegia la produzione lirica.

 

Il sipario si apre e le note di Mozart suonate dall’orchestra si mescolano alle voci delle cantanti liriche in scena. Il pubblico in sala è rapito dal connubio perfetto di musica, interpretazione e recitazione. È il trionfo dell’opera lirica.

Ecco, non è questo quello che dovete aspettarvi se andate al cinema a vedere il documentario “The Paris Opera” di Jean-Stéphane Bron. Il registra, infatti, sceglie di guidare il pubblico in una visita dell’opera – intesa in senso etimologico, l’opus latina, ovvero il lavoro – che sta dietro l’opera.

Un giovane cantante russo, proveniente da un piccolo paese di montagna, incrocia una delle voci di spicco del panorama lirico contemporaneo. Il direttore, riunito in assemblea, pone problematiche di carattere pratico e gestionale, come ad esempio quello relativo al costo dei biglietti. L’organizzazione deve far fronte a uno sciopero generale che comporta variazioni al programma del teatro.

L’affresco dipinto tra le mura dell’Opéra di Parigi mostra il suo lato ignoto, il tessuto di relazioni umane e gli aspetti pratici che sono alle spalle di una produzione artistica di rilievo.

Quello di Jean-Stéphane Bron sembra essere il tentativo, abbastanza riuscito, di mostrare quanto ci sia di umano e terreno dietro la creazione di qualcosa di sublime.