“Papa Francesco – Un uomo di parola”: Wim Wenders supera il biopic

Il ritratto di un uomo riflessivo ma dalla tempra d'acciaio, che mette in pratica ciò che predica

Un film di Wim Wenders. Con Jorge Mario Bergoglio. Documentario, 96′. USA 2018

Il lavoro di Wenders vuole essere un percorso personale con Papa Francesco e non un documentario biografico. Le idee del pontefice e il suo messaggio sono centrali grazie al materiale di archivio ma soprattutto a quattro lunghe interviste condotte nell’arco di due anni. Avvicinato dal Vaticano già nel 2013, Wim Wenders dichiara di avere avuto una completa libertà nell’elaborazione del progetto, ivi compresa quella del montaggio finale e dell’accesso all’archivio foto e video del Vaticano. Tutto ciò gli ha consentito di operare così come solo i veri Maestri sanno fare: tenendosi un passo indietro.

 

Ritratto di uno dei grandi del XXI secolo, Jorge Mario Bergoglio“Papa Francesco – Un uomo di parola” di Wim Wenders supera il documentario biografico per proporsi come percorso personale al fianco di Papa Francesco.

Un Papa che sin dal momento in cui è salito al soglio pontificio, il 13 marzo 2013, ha intrapreso una strada nel segno dell’unicità: il primo papa proveniente dal continente americano e dall’emisfero australe, il primo papa gesuita, il primo papa a scegliere il nome di Francesco in onore del santo di Assisi.

Interessato più che a raccontare la biografica a esplorare la complessità della fede di Francesco e il modo con cui spera di usarla per avere un impatto positivo sul mondo che lo circonda, Wenders accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso campi di immigrati, prigioni, ospedali, raduni di fedeli, rendendo l’idea di cosa voglia dire trovarsi alla presenza di una “rockstar spirituale”, un uomo dal grandissimo potere che ha scelto però una vita di relativa semplicità tra lo splendore e le ricchezze del Vaticano.

Al centro del film una serie di interviste faccia a faccia in cui il Pontefice parla in modo informale e onesto di tutto, dalla povertà infantile ai cambiamenti climatici. Il suo sguardo è in camera, diretto, immediato tanto che chi guarda si sente seduto accanto a lui, quasi fosse lui l’intervistatore.

Non c’è alcuna ambiguità nel suo messaggio. Quello che se mai convince meno è la scelta del regista di intramezzare il girato con filmati in bianco e nero, che sembrano appartenete a un’altra epoca e che interrompono in parte il flusso emotivo tra il Papa e il pubblico.

Lungi dall’essere un ritratto critico, “Papa Francesco – Un uomo di parola” rimanda la figura di uomo riflessivo ma dalla tempra d’acciaio, che ha una visione liberale su molti argomenti e mette in pratica ciò che predica, conquistandosi così la fiducia di persone in tutto il mondo, a prescindere dal credo.