di Simona Quadri
Archiviati i Golden Globe è tempo di proiettarsi verso la notte degli Oscar, che si terrà il 22 febbraio. Oggi parleremo di una pellicola che ha ottenuto riconoscimenti e apprezzamento in tutto il mondo, e guarda con un certo ottimismo all’assegnazione delle ambite statuette. “Boyhood” è uscito in sala nel 2014, ma ha avuto una lavorazione lunga ben dodici anni, dal 2002 al 2013.
La storia è quella del piccolo Mason, seguito passo passo nella sua crescita, e del suo rapporto complesso con i genitori divorziati. Il film, diretto da Richard Linklater, è stato presentato in anteprima alla 64esima edizione del Festival di Berlino, dove il regista ha vinto l’Orso d’argento.
Una delle particolarità di questo film è il fatto che, nonostante le riprese effettive siano state realizzate in una trentina di giorni circa, la lavorazione in toto ha impiegato più di dieci anni a essere completata.
La crescita del piccolo Mason (che ha il volto dell’attore Ellar Coltrane) viene infatti documentata dall’età di sei anni fino all’inizio del college. Tra colpi di scena ed emozionanti vicende, il protagonista affronta i drammi della crescita, affiancato dalla sorella maggiore Samantha e in contrasto perenne con i genitori.
Un’esperienza cinematografica innovativa, realizzata attraverso un lavoro minuzioso. Ogni anno, dal 2002, il regista ha riunito la troupe per girare alcune scene che sono poi state montate insieme per dare vita alla pellicola finita.
Il consenso di critica e pubblico è stato unanime, e non sono mancati i riconoscimenti. Anche ai Golden Globe (considerati spesso un’ottima cartina al tornasole per capire cosa riserveranno gli Oscar) Boyhood si è imposto, ottenendo il riconoscimento come miglior film drammatico, migliore regia e migliore attrice protagonista (per Patricia Arquette).
Non vogliamo sbilanciarci troppo in pronostici per ciò che riguarda la notte del 22 febbraio – altrimenti dove sarebbe il bello di aspettare, vedere tutti i film nominati e vedere chi la spunterà?
Quello che vogliamo sottolineare è che sotto un certo punto di vista Boyhood ha già vinto. Pur nella sua trama molto semplice, la pellicola cerca infatti di trasmettere l’importanza che ha essere se stessi, sempre e comunque. Un insegnamento da non perdere mai di vista.