Un film di Dominik Moll. Con Denis Ménochet, Valeria Bruni Tedeschi, Damien Bonnard, Laure Calamy, Nadia Tereszkiewicz. Thriller, 113′. Francia, Germania 2019
Una donna scompare e un’intensa nevicata cancella le sue tracce. Cinque persone vengono individuate come possibili colpevoli. Ciascuna di loro nasconde un segreto ma la verità è lontana dal villaggio alpino dove è avvenuta la sparizione.
L‘uomo propone e Dio dispone, recita il detto. I non credenti, però, inorridendo all’idea di dover rinunciare al proprio libero arbitrio, sono più propensi a credere che a condizionare le loro vite siano il caso, il destino, il fato. Certo è che tutto è collegato, con reazioni che corrispondono ad azioni.
Dominik Moll fa sua questa laica riflessione scrivendo insieme a Gilles Marchand la sceneggiatura di “Only the animals – Storie di spiriti amanti”, un noir psicologico articolato e ambizioso, che si articola in cinque capitoli, o se preferite cinque diverse prospettive partendo dal medesimo punto: la misteriosa scomparsa della ricca e volubile Evelyne.
Segreti, tradimenti, truffe on-line, amori lesbo sono alcuni degli ingredienti del ricco quanto controverso menu predisposto dai due sceneggiatori, convinti di riuscire con la varietà e il mistero a tenere lo spettatore inchiodato alla poltrona fino all’ultimo fotogramma.
In realtà la messa in scena della storia fatica a decollare. La ricostruzione dei fatti – o meglio, la scoperta della verità – avviene in modo eccessivamente arzigogolato e forzato, con la risoluzione del mistero procrastinata il più possibile.
Alice, Joseph, Marion, Armand e Michel portano lo spettatore addirittura in Costa d’Avorio, ed è proprio negli ultimi due capitoli, incentrati sul tragicomico asse franco-africano, che la storia da una parte raggiunge l’apice del pathos e del simbolismo e dall’altra mostra i maggiori limiti, peccando di scarso realismo e coerenza.
La prospettiva del personaggio Marion, giovane e passionale cameriera, interpretata dalla brava e bella Nadia Tereszkiewicz, è sicuramente quella più convincente e apprezzabile, vero spartiacque narrativo, che allarga il quadro investigativo e spiazza lo spettatore con inaspettati colpi di scena, anche di natura sessuale.
Non si può fuggire al caso e ai suoi voleri e come ci svela l’amaro finale ,tutto ritorna al punto di partenza , nonostante la nostra opposizione.