La notte più attesa dell’anno per gli amanti del cinema di tutto il mondo, quella degli Oscar, è passata, con soddisfazioni, sorprese e qualche leggera delusione. Per la sottoscritta gli esiti sono stati generalmente positivi.
Dopo un lungo red carpet, con mise più o meno insignificanti, tra cui si sono distinte quella di Jennifer Lopez, tutta luccicante, quella di strass argento di Brie Larson, quella sobrio ma particolare di Emma Stone e quella nero e oro di Tessa Thompson, entriamo finalmente nel Dolby Theatre.
“Black Panther” e “Bohemian Rapsody” si sono sfidati in una serie di testa a testa per la maggior parte dei premi tecnici e “secondari”. Al primo sono andate le statuette per la Miglior scenografia, la Miglior colonna sonora, i Migliori costumi; al secondo quelle per il Miglior montaggio, il Miglior sonoro, il Miglior montaggio sonoro. Un solo Oscar per “Vice – L’uomo nell’ombra”, per trucco e acconciatura.
E passiamo ad alcune categorie “succose”. Poche sorprese per quello che riguarda la Migliore attrice non protagonista: il premio va a Regina King (Se la strada potesse parlare). “Roma” di Alfonso Cuaròn è il Miglior film straniero; Mahershala Ali si aggiudica il miglior attore non protagonista, per la sua incredibile performance in “Green book”.
L’entusiasmante “Spiderman: Into the Spiderverse” interrompe la tradizione di vittorie Disney nella categoria Miglior film d’animazione. Ad annunciare i premi per le sceneggiature due supereroi, Capitan Marvel (Brie Larson) e Nick Fury (Samuel L. Jackson). “Green book” è la migliore originale; “BlacKkKlansman” di Spike Lee la non originale.
Ed ecco infine i quattro premi più attesi e ambiti. Freddie Mercu… Rami Malek è il miglior attore protagonista; Olivia Colman (La favorita) la miglior attrice protagonista. Il primo è una conferma, la seconda una parziale sorpresa – visto che in lizza c’era un mostro sacro del calibro della Close. Alfonso Cuarón, vince l’Oscar come miglior regista, “Green book” quello come miglior film. E cala il sipario.
Qualche breve considerazione finale. L’unica statuetta assegnata a “La favorita” di Yorgos Lanthimos è stata un duro colpo (speravo almeno in qualche premio tecnico, vista la grandezza del film), mentre il resto delle assegnazioni erano abbastanza prevedibile.
Quest’anno comunque sono andata a letto – molto tardi o molto presto, dipende dai punti di vista – con l’animo più leggero e felice. E adesso tocca ai David di Donatello (che saranno assegnati il 27 marzo) e alla nostra Italia.
E voi, siete rimasti soddisfatti dalle assegnazioni dell’Academy di quest’anno o avreste preferito altri vincitori? Se non avete ancora visto i film candidati agli Oscar potete colmare il vuoto su Parole a Colori, dove trovate tutte le recensioni. Al prossimo anno!