“Moschettieri del Re – La penultima missione”: quando gli eroi invecchiano

D’Artagnan, Athos, Aramis e Porthos sono prossimi alla pensione ma non hanno perso la sete d'avventura

Un film di Giovanni Veronesi. Con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo, Margherita Buy. Commedia. Italia 2018

I leggendari D’Artagnan (Favino), Athos (Papaleo), Aramis (Rubini) e Porthos (Mastandrea) sono oggi un po’ attempati, cinici e disillusi. Sempre abilissimi con spade e moschetti, dopo oltre vent’anni di inattività rispondono alla chiamata della Regina Anna per salvare la Francia dalle trame ordite a corte dal perfido Cardinale Mazzarino con la sua cospiratrice Milady. Affiancati nelle loro gesta dall’inscalfibile Servo muto, e da un’esuberante Ancella, i quattro – in sella a destrieri più o meno fedeli – combatteranno per la libertà dei perseguitati Ugonotti e per la salvezza del giovanissimo, parruccato e dissoluto Luigi XIV.

 

Vent’anni dopo “Il mio west”, Giovanni Veronesi torna al film in costume, provando a rielaborare un classico della letteratura mondiale. “Moschettieri del Re – La penultima missione” riprende le gesta degli immortali spadaccini al servizio del re di Francia narrate da Alexandre Dumas.

D’Artagnan (Favino), Athos (Papaleo), Aramis (Rubini) e Porthos (Mastandrea) vengono richiamati in azione dalla Regina Anna (Buy) per salvare la Francia dalle trame ordite a Corte dal perfido Cardinale Mazzarino e dalla sua cospiratrice Milady.

Rileggendoli in chiave ironica e dissacrante, Veronesi si diverte a mostrare i quattro moschettieri ormai in là con l’età e sull’orlo del declino e della “pensione”. D’Artagnan è un allevatore di bestiame, Athos un vecchio nobile pieno di debiti, Aramis un abate rinchiuso in un convento e Porthos un drogato che si è ritirato nelle campagne francesi e coltiva erbe.

Il film è una commedia molto divertente, grazie soprattutto alle gag costruite su misura per i quattro protagonisti, anche se i singoli momenti non riescono sempre a costituire una narrazione fluida e consequenziale.

Nonostante il mix di generi, il regista riesce a lanciare una serie di messaggi dal forte sapore contemporaneo e nemmeno troppo velati, sull’accoglienza, le migrazioni, le guerre di religione (i nostri eroi si chiedono se uccidere qualcuno per “fede” sia accettabile o no) e la paura di invecchiare.

Facendo coesistere passato e presente, “Moschettieri del Re – La penultima missione” si muove costantemente tra realismo, paradosso, avventura, fantasia, azione e romanticismo. Una commedia, che pure in una cornice fatta di guerra e tragedie, riesce a raccontare la forza dei suoi “eroi”, cialtroni e divertenti ma anche teneri e tenaci.