Un film di Alejandro Landes. Con Julianne Nicholson, Moises Arias, Sofia Buenaventura, Julian Giraldo, Karen Quintero. Drammatico, 102′. Colombia 2019
Patagrande, Ramo, Leidi, Sueca, Pitufo, Perro e Bum Bum sono i nomi in codice di sette adolescenti isolati dal mondo, sperduti sui monti della Colombia, che si allenano e combattono. A prima vista potrebbe sembrare una specie di campo estivo, un bizzarro ritrovo di ragazzini che giocano a fare i soldati. Invece si tratta dello scenario iniziale di una missione delicatissima: i sette adolescenti hanno con sé una prigioniera, una donna americana che chiamano semplicemente “la dottoressa”. La debbono detenere per conto di una non meglio specificata Organizzazione. Debbono anche però mungere e trattare bene una mucca che si chiama Shakira. Quando quest’ultima muore i segnali di morte iniziano ad addensarsi sul gruppo.
Il film “Monos – Un gioco da ragazzi” di Alejandro Landes, già vincitore in autunno del London Film Festival, è uno “Spira mirabilis” (si rimanda a questo articolo, per apprezzare degnamente la definizione) oppure una sofisticata per quanto angosciosa metafora della condizione in cui sono costretti a vivere i giovani colombiani di oggi?
Si tratta di un insopportabile esercizio stilistico e registico oppure vanno sottolineati il talento e la creatività messi in campo del giovane regista? E che dire della sceneggiatura? Incomprensibile, caotica, dispersiva, fondata sul nulla, oppure capace di disegnare una storia che, per quanto sospesa nel tempo e nello spazio, riesce nell’intento di rappresentare le contraddizioni politiche e sociali del Paese sudamericano?
Prendere posizione non è semplice. Per qualcuno “Monos” sarà solo una brutta e indigeribile rievocazione de “Il signore delle mosche”, per altri una sua riscrittura originale e convincente, esaltata dalle location naturali scelte dalla produzione.
Ci sarà chi vedrà nel film solo un insieme di scene slegate le une dalle altre, senza logicità narrativa e con i personaggi che si muovono sulla scena a casaccio. Altri sottolineeranno la bella prova del cast, formato in larga parte da esordienti e attori non professionisti.
Neppure la presenza dell’attrice Julianne Nicholson metterà tutti d’accordo: “Monos” è un passo falso in una carriera prestigiosa oppure un ruolo coraggioso, inedito, fisicamente difficile dove ha dimostrato personalità e carisma?
Potrei andare avanti a lungo a elencarvi i mie dubbi dopo la visione. Di sicuro c’è che “Monos” è destinato a dividere il pubblico, dando il là a giudizi netti, seppure di segno opposto. Tutt’altro che un gioco da ragazzi…