“Momenti di trascurabile felicità”: Pif in una storia leggera quanto profonda

Daniele Luchetti riflette in modo delicato su cosa ci aspetta dopo la morte, e cosa lasciamo indietro

Un film di Daniele Luchetti. Con Pif, Thony, Renato Carpentieri, Angelica Alleruzzo, Francesco Giammanco. Commedia, 93′. Italia 2019

Paolo conduce una vita tranquilla a Palermo con moglie e due figli, lavorando come ingegnere. Ad aggiungere pepe alle sue giornate non sono le relazioni extraconiugali che si concede di tanto in tanto, o le sedute al bar con gli amici a fare il tifo per la squadra rosanera, ma alcuni istanti di pura gioia, come attraversare in motorino un incrocio urbano nel momento esatto in cui tutti i semafori sono rossi. Peccato che arrivi la volta in cui Paolo “manca” il momento di una frazione di secondo, e viene investito in pieno da un’auto ritrovandosi catapultato in Cielo, nello stanzone adibito allo smistamento delle anime. Da qui comincerà quella rivalutazione della sua intera vita che lo metterà di fronte alla sua medietà e alle sue mancanze.

 

Noi esseri umani siamo strani quanto contraddittori: ci rendiamo conto di che dono magnifico sia la vita solo quando rischiamo di perderla! Capiamo l’importanza di familiari e amici solo quando il tempo per viverli a pieno è scaduto.

Si dice che in punto di morte passi davanti agli occhi tutta l’esistenza… È quanto si trova a sperimentare Paolo (Pif), il protagonista della commedia di Daniele Luchetti “Momenti di trascurabile felicità”.

Il regista, partendo da due romanzi di Francesco Piccolo, si è sforzato di creare una storia che unisse dramma e commedia, eternità e vita terrena, amore familiare ed egoismo personale, massimi sistemi e banalità del quotidiano.

Riscrivere il film del 1978 “Il Paradiso può attendere”, con Warren Beatty, trasportando vicenda e personaggi in una Palermo solare e colorata era indubbiamente una sfida. Nonostante le potenzialità dell’idea, però, la sfida risulta vinta solo in parte.

Pif ovviamente non è Warren Beatty, ma nel ruolo, difficile, di Paolo ha confermato i suoi limiti attoriali. La scelta poi di affidare allo stesso Pif anche il “ruolo” di voce narrante della storia non soltanto appesantisce la visione ma mette ancor più in evidenza la sua scarsa esperienza.

“Momenti di trascurabile felicità” è un film sulla morte, sul desiderio di avere una seconda occasione per correggere gli errori commessi, ma soprattutto è una toccante storia d’amore, quella tra Paolo e Agata (interpretata magistralmente da Thony, vera rivelazione del film).

La cantautrice e attrice, nome all’anagrafe Federica Johanna Victoria Caiozzo, si prende con merito il centro della scena, oscurando il più famoso collega e conquistando il pubblico. Insieme a lei brillano i giovani Angelica Alleruzzo e Francesco Giammanco, credibili e naturali nel ruolo dei figli della coppia.

Nonostante sia capace di trasmettere emozioni e offrire qualche buono spunto di riflessione, la pellicola lascia nello spettatore soprattutto la sensazione di un’opera riuscita a metà. Quanto meno il finale, per quanto frettoloso e buonista, regala una prospettiva ricca di speranza su quello che ci aspetta dopo la morte.

 

Il biglietto da acquistare per “Momenti di trascurabile felicità” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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