“Mi chiedo quando ti mancherò”: un viaggio on the road tenero e graffiante

Beatrice Grannò brilla per maturità artistica e talento nel dramma tragicomico di Francesco Fei

Un film di Francesco Fei. Con Beatrice Grannò, Claudia Marsicano, Dragan Misviski, Marusa Majer, Federica Fracassi. Drammatico, 90’. Italia 2019

Amanda ha diciassette anni e un passato difficile. Per affrontare il mondo ha creato un’amica immaginaria, esuberante e politicamente scorretta, che la guida nella più difficile delle sfide: crescere e impadronirsi della propria vita. La sua è una storia di coraggio e determinazione, avventurosa e romantica, feroce eppure buffa.

 

Una ragazza con un passato difficile scappa dall’Italia con la sua amica sovrappeso, un’amica immaginaria. Storia “on the road” ambientata in Europa, “Mi chiedo quando ti mancherò” di Francesco Fei è basato sul romanzo omonimo di Amanda Davis, uscito in Italia nel 2012.

Nonostante le premesse tragicomiche, nonostante le diverse situazioni e incontri improbabili che punteggiano la sceneggiatura, quello di Fei è un dramma a tutti gli effetti. Un dramma dove si parla di coraggio, determinazione e amore.

La sceneggiatura è tenera ma graffiante, un binomio vincente. Politicamente scorrette, Amanda e la sua compagna di avventure scappano dal passato per provare a crearsi un futuro diverso insieme e realizzare i propri sogni. Una lotta contro le imposizioni sociali contemporanee.

Il film si regge interamente sulle spalle delle due protagoniste, soprattutto su quelle di Beatrice Grannò – che alla Festa del cinema di Roma abbiamo visto anche in “Tornare” della Comencini –, un talento da non perdere di vista. La sua Amanda è credibile e sfaccettata, assolutamente adorabile.

Francesco Fei, nonostante il budget ridotto, ha saputo raccontare l’essenza delle due ragazze e a portare sul grande schermo tematiche universali, e vincenti, che vanno al di là dei personaggi.