“Memorie di un bravo ragazzo sotto la pioggia”: il libro di Flavio Canfora

Booksprint pubblica un'autobiografia particolare, scritta con uno stile asciutto, efficace e ispirato

Raramente le autobiografie attraggono l’interesse del lettore e, di conseguenza, quello degli editori, molto attenti al ritorno economico di ogni loro pubblicazione. Se poi le memorie in questione sono quelle di un bravo ragazzo, apparentemente normale, l’insuccesso commerciale è pressoché garantito.

Questo non ha fermato Flavio Canfora, che ha deciso comunque di proporre al pubblico il suo Memorie di un bravo ragazzo sotto la pioggia, immaginaria autobiografia di un uomo misterioso quanto apparentemente normale.

Chi è il nostro uomo? Il lettore scopre che la pioggia ha scandito i passaggi più importanti della sua vita – ma perché? -, e lo accompagna nella rievocazione del suo passato, che va dagli anni ‘60 fino ai ruggenti anni ‘80 per arrivare alle agognate risposte.

Nato e cresciuto in una famiglia semplice ma dignitosa, al nostro protagonista la vita tranquilla non basta. Lui sogna il riscatto sociale, ricchezze e belle donne. Questo desiderio rappresenta il punto di svolta dell’intreccio e l’inizio della seconda parte del romanzo, una sorta di noir esistenziale .

La storia di Canfora, inizialmente semplice, lineare, persino prevedibile in alcuni passaggi, risulta quindi più complessa e articolata di quanto appaia, capace di mettere in evidenza i sogni e la superbia di una generazione che vuole bruciare le tappe senza farsi troppe domande o compiere grossi sacrifici.

“Memorie di un bravo ragazzo sotto la pioggia” si legge tutto d’un fiato, merito dello stile asciutto ed efficace del suo autore, sensibile e ispirato, e dello sviluppo sempre coerente e sincero.

Un bravo ragazzo può anche sbagliare strada, ma come ci insegna il finale del romanzo è possibile anche redimersi, almeno se si ha la fortuna di avere accanto la donna giusta e la pioggia come portafortuna.