“Maria Maddalena”: una rilettura trasgressiva del Nuovo Testamento

Rooney Mara è una protagonista intensa e toccante, per un film con evidenti criticità artistiche

Un film di Garth Davis. Con Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor, Tahar Rahim, Shira Haas. Drammatico, 120′. Gran Bretagna, 2018

La storia di Maria, una giovane donna in cerca di una nuova vita. Forzata dalla società gerarchica del suo tempo, sfida la sua famiglia per unirsi a un nuovo movimento sociale guidato dal carismatico Gesù di Nazareth. Trova presto un posto per sé nel movimento e nel cuore di un viaggio che la porterà a Gerusalemme.

 

Quello di Maria Maddalena (conosciuta anche come Maria di Magdala), una dei più importanti seguaci di Gesù secondo il Nuovo Testamento, è probabilmente il più controverso ed eclatante caso di discriminazione femminile nella storia dell’uomo.

Se volessimo spingere all’estremo la provocazione, ci sentiremmo di dire – senza voler suscitare le ire dei credenti! – che questo personaggio dovrebbe essere scelto dalle donne di oggi come simbolo di movimenti come #MeToo o Time’s uo, per il suo valore e le ingiustizie che ha subito nei secoli.

Lungi da me propormi come esperto di Sacre Scritture, eppure la prima impressione che si ha guardando il film di Garth Davis “Maria Maddalena” è di voler proporre una prospettiva diversa sul personaggio, e anche sulla passione di Cristo.

Chi era Maria Maddalena (Mara)? Perdonatemi la lezioncina, ma è funzionale a capire quanto le scelte del regista siano coraggiose e a loro modo trasgressive.

Nei Vangeli si legge che era originaria di Magdala, villaggio di pescatori sulla sponda occidentale del lago di Tiberiade. Dice il Vangelo di Luca (cap. 8) che insieme a Gesù e ai dodici c’erano alcune donne, che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità e li servivano con i loro beni. Fra loro vi era Maria, chiamata Maddalena.

Perché la tradizione la ricorda come una meretrice? In Luca 7 si narra la storia della conversione di un’anonima peccatrice, che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli. Senza nessun reale collegamento testuale, Maria di Magdala è stata identificata con lei.

Il 3 giugno 2016, per espresso desiderio di papa Francesco, la celebrazione di santa Maria Maddalena è stata elevata al grado di festa, per ricordare l’importanza di questa donna, che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata.

Ma chi era dunque Maria Maddalena, che Tommaso d’Aquino definì “apostola degli apostoli“? Era una donna libera, misericordiosa, indipendente. Una donna che sentiva di essere diversa dalle altre, non desinata a ricoprire il ruolo di moglie e madre, come voleva invece la famiglia. La vera natura della sua chiamata divenne chiara al primo incontro con Gesù.

Al centro del film di Davis c’è dunque Maria e il suo rapporto profondo e intimo con il Messia. Un rapporto d’amore e di fede, in cui la donna trova la propria ragione d’essere.

“Maria Maddalena” è un film trasgressivo, che difficilmente sarà apprezzato dal pubblico conservatore, poco incline ad accettare una rilettura libera delle Sacre Scritture.

A convincere poco sono la struttura narrativa, la messa in scena e lo stile di racconto, a metà strada tra il new age e una rappresentazione forzata di Cristo (Phoenix) e dei suoi Apostoli, quasi caricaturali nelle loro contraddizioni e gelosie verso la Maddalena.

Quello che colpisce, indipendentemente dalle convinzioni religiose, è l’interpretazione di Rooney Mara, che mai come in questo complesso e controverso ruolo conferma tutto il suo talento, personalità, carisma e poliedricità.

Maria è una donna controcorrente rispetto alla sua epoca, leale, illuminata, guidata nelle scelte e nelle azioni dall’amore e da una fede pura e sincera. Al netto delle criticità artistiche e narrative, il film offre uno spunto di riflessione, anche a quella parte di pubblico da sempre distante dal tema dei diritti civili.

 

Il biglietto da acquistare per “Maria Maddalena” è:
Nemmeno regalato. Omaggio
(con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.