“Makàri”: al via su Rai1 la seconda stagione della serie con Claudio Gioè

Dai romanzi di Gaetano Savatteri, un racconto della Sicilia, delle sue bellezze e contraddizioni

Una serie diretta da Michele Soavi. Con Claudio Gioè, Domenico Centamore, Ester Pantano, Tuccio Musumeci, Andrea Bosca. Giallo, commedia drammatica. Italia. 2021-in produzione

 

Dopo il successo dello scorso anno e l’ottima accoglienza del pubblico, la serie “Màkari” è pronta a tornare su Rai1 a partire da questa sera, 7 febbraio, con tre episodi, tratti questa volta dai romanzi di Gaetano Savatteri con protagonista Salvatore Lamanna. 

Dopo aver visto il primo episodio, “Il delitto di Kolimbetra”, posso dirlo: la differenza, rispetto ai quattro casi tratti dai racconti di Savatteri, si vede tutta. Questa storia ha infatti un inizio, uno sviluppo e una fine molto più definiti e organici rispetto ai precedenti.

La storia riprende da dove ci eravamo interrotti. Lamanna (Gioè) è rimasto a Màkari, dove sta provando a ultimare il suo secondo romanzo. L’editore gli dice però che come autore non vende, quindi deve provare a essere più social, e a realizzare magari dei brevi video. Si farà aiutare dal fido Peppe Piccionello (Centamore).

Suleima (Pantano), invece, è a Milano, dove ha trovato lavoro dopo la laurea presso un architetto filantropo e affascinante, Teodoro Bettini (Bosca). Ma la relazione a distanza, e la gelosia di Lamanna, sono causa di non pochi problemi. 

Mentre si trova alla Valle dei Templi per realizzare dei video, Lamanna viene coinvolto nel caso di giornata. Un famoso archeologo, il professor Demetrio Alù (Ennio Coltorti), viene ritrovato morto proprio alla vigilia di un’importante rivelazione sugli scavi e questo fa pensare che le due cose siano connesse. Nel frattempo, Suleima torna a sorpresa ad Agrigento, per un progetto di lavoro e di vita… 

Il primo episodio conferma i pregi della stagione precedente. Prima di tutto la bellezza delle ambientazioni, con la Sicilia che nuovamente non è solo uno sfondo da cartolina ma una vera e propria protagonista della storia. Nel corso della stagione ci muoveremo tra Agrigento, Licuti, Mondello, tutta la parte occidentale dell’isola. E in un periodo di viaggi limitati come quello attuale, è bello perdersi in questi luoghi, e quasi viverli fisicamente attraverso le immagini.

Dopo la Sicilia, è Domenico Centamore la stella della serie. È lui che detta i tempi, che ispira simpatia e empatia nel pubblico. La sua saggezza ingenua incarna la sicilianità più profonda e verace. Dopo la prima stagione, ci siamo tutti affezionati a questa sorta di Sancho Panza in maglietta e pantaloncini, e nei nuovi episodi gli sceneggiatori gli hanno dato maggior spazio.

Claudio Gioè ed Esther Pantano, l’anima romance, chiamiamola così, di “Màkari”, confermano anche loro pregi e difetti visti in precedenza. Insieme sono una coppia che funziona a tratti. Lui si cala in un personaggio atipico, che nasconde le fragilità dietro l’ironia, e per quanto visto lo fa in modo più equilibrato. Lei interpreta in modo fresco e spontaneo una ragazza moderna, innamorata ma desiderosa anche di realizzarsi, ma a mio avviso potrebbe ancora dare di più.

Romance e giallo si alternano nel segno di una grande leggerezza – caratteristica anche della scrittura di Savatteri, che molto deve a Camilleri, come confermato dallo stesso autore in conferenza stampa. La puntata scorre secondo uno schema ben preciso, che riprende quello già visto nella scorsa stagione. Rispetto al romanzo, però, manca un po’ di forza e incisività.

I delitti di Makari sono delitti di stampo non mafioso, delitti comuni a tutta Italia, e ci raccontano quindi un’altra Sicilia rispetto a quella che molto spesso è protagonista sul piccolo schermo. Vedremo nelle restanti due puntate, in onda lunedì 14 e lunedì 21 febbraio su Rai1, dove ci porteranno le indagini di Lamanna. E come si svilupperà la sua storia personalmente, naturalmente.