“Luis e gli alieni”: un film d’animazione spumeggiante e divertente

Tra spunti comici e temi delicati come l'accettazione e la famiglia, un film che parla a grandi e piccini

di Marzia Samini

 

Un film di Christoph Lauenstein, Wolfgang Lauenstein, Sean McCormack. Con Callum Maloney, Dermot Magennis, Franciska Friede, Paul Tylak, Eoin Daly. Animazione, 85′. Germania, Lussemburgo, Danimarca 2018

Luis è un adolescente timido e introverso. Orfano di madre e figlio di un ufologo distratto dalle stelle, è bullizzato a scuola e trascurato in casa. Ma i suoi giorni bui stanno per finire. Dallo spazio profondo arrivano tre alieni gommosi e capaci di metamorfizzarsi in uomini o animali. Mog, Nag e Wabo, irresistibili e generosi, abbracciano immediatamente la causa di Luis contro la signorina Sadiker, che vorrebbe strapparlo al padre e spedirlo in un istituto per bambini abbandonati.

 

Un film d’animazione spumeggiante che a momenti esilaranti unisce spunti di riflessione rivolti, soprattutto, al pubblico adulto. È questo in estrema sintesi “Luis e gli alieni” di Christoph Lauenstein, Wolfgang Lauenstein e Sean McCormack

Per riuscire a rendere la storia convincente, capace di emozionare ma anche far sorridere, i tre registi hanno fatto ricorso a elementi tipici della commedia e delle sitcom, come ad esempio l’espediente dello scambio di identità (le parti più divertenti del film sono sicuramente quelle dove i tre alieni protagonisti impersonano, fisicamente ma anche caratterialmente, esseri umani).

Al centro di tutto c’è comunque Luis, un ragazzino timido e sensibile che a scuola viene preso di mira dai compagni e a casa soffre dello scarso interesse che gli riserva il padre, preso più dal lavoro di ufologo che dal figlio.

Lo scambio d’identità, allora, è anche quello tra adulto e adolescente: Luis nonostante l’età si ritrova adulto, con la responsabilità della casa e della gestione di un rapporto difficile col padre. L’arrivo degli alieni, per fortuna, cambia tutto.

“Luis e gli alieni”, insomma, è un film di animazione da vedere, per la sua capacità di mostrare la realtà che vivono gli adolescenti e che spesso i “grandi” tendono a ignorare, pur con i dovuti toni leggeri e colorati e con un bel corollario di risate.