Quanta attesa c’era venerdì pomeriggio davanti al palazzo della Quinzaine des réalisateurs a Cannes! Era tutta per la nuova creazione di Luca Guadagnino, “The Staggering Girl”, regista che negli ultimi due anni ha fatto emozionare il pubblico con “Chiamami col tuo nome” e l’ha spaventato con il remake di “Suspiria”.
Questa volta Guadagnino ha presentato un formato cinematografico insolito, un mediometraggio della durata di trentacinque minuti, e questo già di per sé incuriosisce. Si tratta di una collaborazione con la Maison Valentino, quindi sono garantiti abiti meravigliosi.
La protagonista è l’altrettanto meravigliosa Julianne Moore, che è salita sul palco insieme al regista, all’altra interprete Marthe Keller e al direttore creativo della Maison Valentino, Pierpaolo Piccioli. Dopo la proiezione, c’è stato il tempo per una breve sessione di Q&A.
Bella presentazione, vero? Peccato che sia stato molto rumore per nulla, per dirlo alla Shakespeare! A parte l’indiscutibile bellezza estetica, infatti, questa storia non ha spessore. Ambientata tra New York e Roma, ci mostra confusamente il rapporto tra una madre (Keller) e una figlia (Moore), tra ricordi del passato e difficoltà del presente.
“The Staggering Girl” è un piacere per gli occhi che non coinvolge mai la mente, che anzi continua a chiedersi che cosa stia guardando esattamente. Uno spot pubblicitario per Valentino? Una promozione turistica di Roma? E a che serve la breve apparizione di Alba Rohrwacher? Domande senza risposta.
Bisogna ammetterlo: Luca Guadagnino ci ha abituato a ben altro, e mi auguro che questo mediometraggio sia solo una piccola parentesi, il capriccio di un regista affermato. Prima di tornare al cinema.