“Litigante”: un racconto crudamente realistico dei rapporti familiari

Franco Lolli dirige le esordienti Carolina Sanin e Leticia Gómez in una storia toccante ma monotona

Un film di Franco Lolli. Con Carolina Sanin, Leticia Gómez, Antonio R. Martínez, Alejandra Sarria. Drammatico. Spagna 2019

Silvia, una madre single e un avvocato, è implicata in uno scandalo di corruzione. Ma oltre ai problemi sul lavoro, sta anche affrontando un problema più paralizzante: il cancro di sua madre è tornato. Mentre è costretta ad affrontare la morte inconcepibile e ineluttabile della madre, Silvia intraprende una storia d’amore, la sua prima in tanti anni.

 

Avviso allo spettatore: se avete un rapporto conflittuale con vostra madre – e magari lei è anche malata – probabilmente la visione di “Litigante” non è quello che fa per voi. Mai come in questo caso, infatti, il titolo preannuncia e rispecchia quale sarà il cuore narrativo e anima della pellicola.

Franco Lolli firma una storia realistica e cruda su uno dei momenti più dolorosi e difficili per un figlio. Ma lo fa in barba al buonismo – o se preferite, al politicamente corretto secondo cui, davanti a carte situazioni, si mettono da parte le divergenze, i rancori e anni di litigi e incomprensioni.

Leticia (Gómez) e Silvia (Sanin), madre e figlia, sono caratterialmente agli antipodi e non condividendo l’una le scelte dall’altra. Leticia è malata di cancro, all’ultimo stadio. Silvia è una mamma single, un bravo avvocato. Eppure viene costantemente criticata dalla madre, capace solo di rinfacciarle gli errori commessi.

Lo spettatore assiste a un inedito “lungo addio” tra le due, dove raramente sono presenti sentimenti di pacificazione e affetto o anche solo una volontà di chiarimento. Lo scontro verbale rimane, anche nei momenti più drammatici, come se fosse l’unica modalità di comunicazione possibile per le due.

Se da una parte lo spettatore rimane sconcertato, dall’altra non può non apprezzare la coerenza delle protagoniste, ben definite in fase di scrittura e splendidamente interpretate dalle due attrici esordienti, Carolina Sanin e Leticia Gómez.

“Litigante” ha il merito di raccontare le dinamiche familiari per quello che realmente possono essere, senza mai eccedere e riuscendo anche commuovere lo spettatore al momento opportuno. Il limite del film sta nel suo essere monocorde, ripetitivo nell’impianto. A poco servono i tentativi di inserire elementi “di disturbo” – forzati, poco funzionali – nella storia.

La regia di Franco Lolli è semplice, lineare, pulita, delicata ed equilibrata nell’alternare efficacemente i toni emotivi e caratteriali di ogni personaggio.

“Litigante” è sicuramente un buon film di amore e odio familiare. Ed è proprio questa sua natura duplice a renderlo meritevole di essere visto.

 

Il biglietto da acquistare per “Litigante” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.