Quello che amo dei libri editi da Minibombo è il loro lasciare ampio spazio all’immaginazione, dei giovanissimi lettori ma anche dei genitori/parenti/amici/educatori che si trovano a condividere con i più piccoli queste storie.
In questi albi ci sono dei canovacci fatti di belle immagini e parole – talvolta pochissime, talvolta qualcuna di più ma comunque mai troppe – ma poi sta alla fantasia di ognuno dargli vita, integrarli in una storia, che può quindi cambiare di volta in volta, o nel tempo, magari a seconda dell’età del lettore.
“Gelato” di Elisabetta Pica e Silvia Borando rientra a pieno titolo nella categoria. La storia è molto semplice: un bambino vede il carretto dei gelati, e chiede a chi lo accompagna di comprargliene uno. L’adulto dice no. A questo punto il bambino mette in atto capricci di tutti i colori: da quelli blu colmi di lacrime a quelli rossi pieni di rabbia.
Nonostante le colorate proteste, la riposta non cambia: no. E alla fine il piccolo si arrende, torna sorridente e segue l’adulto senza protestare – mentre altri bambini capricciosi hanno ottenuto il loro ambito cono gelato…
Il libro è consigliato dai tre anni in su, ma il mio bimbo di due lo adora – me lo fa “leggere” e rileggere continuamente. Quello che gli piace sono soprattutto le mie interpretazioni dei capricci, il mio modo di rendere in modo differente i vari “gelato” pronunciati dal piccolo protagonista.
Per adesso fargli capire il senso profondo del libro non è facile, ma più avanti, alla componente divertente, unirò anche quella istruttiva. “Gelato”, infatti, si rivolge a grandi e piccini, con la sua morale semplice ma efficace: fare i capricci non sempre paga, e a questi si può rispondere in modo fermo, vincendo la battaglia.