Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?
A pronunciare questa bellissima frase è Scout, la voce narrante del “Buio oltre la siepe”, capolavoro letterario di Harper Lee che ha accompagnato le lettrici del club del libro LeggerMente nel mese di maggio.
In realtà sono tantissime le frasi che meriterebbero di essere riportate e annotate, ma questa mi ha colpito particolarmente, perché è la perfetta sintesi di cosa significa amare i libri.
Dopo un mese di full immersion tra le pagine del romanzo, pubblicato nel 1960, che valse anche all’autrice statunitense il premio Pulitzer, le ragazze del club si sono date appuntamento (virtualmente) per discuterne pregi e difetti.
Dal momento che quando abbiamo presentato il nostro progetto di lettura condivisa su Parole a Colori avete dimostrato un grande interesse, abbiamo pensato di continuare a tenervi aggiornati sui nostri incontri – ricordando anche che la porta è aperta a tutti e non è mai troppo tardi per iscriversi al nostro club del libro.
In una cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l’onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un “negro” accusato di violenza carnale. Riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma l’uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l’episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell’infanzia che è un po’ di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.
LA PAGELLA DEL CLUB: 9
Il 19 febbraio 2016 il mondo della letteratura e non solo perdeva una grande scrittrice che attraverso le pagine del “Buio oltre la siepe” ha saputo raccontare con leggerezza e sensibilità temi cruciali come razzismo e discriminazione, purtroppo ancora oggi all’ordine del giorno nella nostra società. Non è un caso che questo romanzo abbia avuto un enorme successo, tanto che nel 2007 ad Harper Lee è stata conferita la più alta onorificenza statunitense, la prestigiosa Medaglia presidenziale della Libertà. Potevamo non affrontare questo romanzo con il club LeggerMente, vista anche la scomparsa dell’autrice? Assolutamente no!
La prosa di Harper Lee ha, fin da subito, conquistato tutte le partecipanti, che nell’incontro conclusivo hanno dato un volto molto alto: un bel 9! Per la qualità della scrittura, semplice e scorrevole, per i temi trattati, per la capacità dell’autrice di affrontare argomenti impegnativi senza però stancare mai il lettore.
ATTICUS, IL PADRE CHE TUTTI VORREBBERO AVERE
Tra i personaggi più apprezzati in assoluto c’è Atticus Finch, padre di Scout, voce narrante, e Jem. Atticus è un avvocato che si trova a dover difendere un uomo di colore accusato ingiustamente di aver aggredito e abusato di una giovane donna. Nonostante questo sia in un certo senso il tema portante del libro se ne parla solo nella seconda parte. La prima, infatti, è interamente dedicata alle vicende che coinvolgono i fratelli Finch e l’amico Dill.
Tornando ad Atticus, è un uomo saggio che ha sempre la parola giusta e sa come spiegare ogni situazione e problematica, anche quelle più complicate come il razzismo e la discriminazione, a due ragazzini che si trovano a vivere in una società che non li include del tutto.
Leggere la storia attraverso gli occhi di una bambina è molto bello, perché questa prospettiva permette di essere estranei e al contempo coinvolti. Ma soprattutto, sin dall’inizio, il lettore può seguire la crescita dei due fratelli, Scout e Jem, che attraverso il lavoro e le parole del padre, le vicende a scuola, e il processo a Tom (l’uomo di colore accusato ingiustamente) subiscono un vero e proprio percorso evolutivo, quasi si trattasse di un romanzo di formazione.
Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede.
[Atticus Finch, Capitolo 11]
GIUGNO: IL BICENTENARIO DI CHARLOTTE BRONTË
Separarsi da un libro per passare a un altro, specie se leggerlo è stato bellissimo, è sempre difficile. Ma, ahinoi, è una fatica che bisogna compiere ogni 30 giorni circa, specie se si partecipa a un gruppo di lettura.
Dall’America degli anni ’30, le ragazze di LeggerMente hanno deciso di fare un repentino salto nel passato dedicandosi alla scoperta della vita di Charlotte Brontë, l’autrice che ha “messo al mondo” un altro grande capolavoro letterario: “Jane Eyre“.
Una scelta fatta per celebrare l’anniversario della nascita della scrittrice e anche perché tutte noi abbiamo amato la storia d’amore, passionale e tormentata, tra Jane e Mr. Rochester. Perché non scavare più affondo e scoprire, quindi, com’è nato questo romanzo?
La scelta del libro di giugno è ricaduta su “Charlotte Brontë. Una vita appassionata” di Lyndall Gordon, edito da Fazi Editore.
Vi ricordo che la partecipazione al club del libro LeggerMente è aperta a tutti gli amanti della lettura. Siete ancora in tempo per unirvi al gruppo e leggere con noi nel mese di giugno. Per tutte le informazioni potete scrivere alla redazione oppure direttamente a melissa.ceccon84@gmail.com