di Alessandra Pappalardo
Un film di Gianni Troilo. Eventi, arte. Francia 2018
Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926) ha combattuto la guerra dal suo giardino di casa, a Giverny, dipingendo l’ultima, maestosa opera sulle ninfee. Mentre il mondo era in subbuglio e la Francia arrancava tra i morti in trincea e la desolazione in città, un anziano Monet prendeva una posizione decisa e pacifista: quella di restare nel suo prezioso giardino, abbandonato da chi si era dovuto arruolare, figli e collaboratori, a dipingere la natura che vedeva attraverso quegli occhi, ormai malati, ma ancora dotati dal potere unico del trasporre le cose in maniera irripetibile.
Ciò che tiene il mio cuore sveglio è un colorato silenzio, scrisse una volta il grande pittore impressionista Claude Monet. La Nexo Digital, in collaborazione con Ballandi Arts, produce un film-evento per raccontare l’ossessione artistica di Monet per le ninfee.
Il documentario “Le ninfee di Monet – Un incantesimo di acqua e di luce” ripercorre le tappe della vita del pittore, seguendo il corso della Senna, e arrivando fino a Giverny, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, realizzando, nell’arco di oltre un decennio, quella che ad oggi è la sua opera più nota e celebrata.
La consulenza scientifica del docu-film è affidata allo scrittore Ross King, autore del saggio best seller “Il mistero delle ninfee. Monet e la rivoluzione della pittura moderna”.
C’è grande attenzione per la luce, per i riflessi sull’acqua e per quell’istantaneità quasi impossibile da riportare in un quadro, fino all’avvento del pittore francese, che riuscì a imprimere la caducità di un istante su tela e rendere eterna la bellezza effimera della natura.
“Forse devo ai fiori il mio essere diventato pittore”, scrisse ancora Monet. Quello che è certo è che fu un sodalizio talmente riuscito da poter impressionare il mondo intero e giungere – inalterato nella sua potenza espressiva – fino ai giorni nostri, diventando fonte inesauribile d’ispirazione per le generazioni successive di artisti.