“La truffa del secolo”: un noir francese dall’impostazione classica

Benoît Magimel protagonista del film che si ispira a una vicenda realmente avvenuta in Francia

Un film di Olivier Marchal. Con Benoît Magimel, Gringe, Idir Chender, Laura Smet, Michaël Youn. Thriller, 104′. Francia 2017

Antoine Roca è un imprenditore in grosse difficoltà economiche. Decide allora di organizzare una truffa ai danni dello Stato sfruttando una scappatoia nel sistema di tassazione del carbone. Si troverà però coinvolto in una spirale discendente tra malavita, corruzione e compromessi senza ritorno.

 

Recita il detto che l’occasione fa l’uomo ladro. Ma se a darsi al furto fosse un uomo onesto, un padre di famiglia, costretto dai debiti e dall’oppressione fiscale potrebbe trovare qualche forma di giustificazione per le sue azioni?

Cerca di dare una risposta all’annosa questione il film “La truffa del secolo” di Olivier Marchal, che si ispira a una vicenda realmente accaduta in Francia qualche anno fa, ma che anche nel pubblico italiano potrebbe richiamare alla mente fatti di cronaca più o meno recenti.

Il protagonista Antoine Roca (Magimel), un serio e onesto industriale, impossibilitato a pagare i debiti contratti col Fisco è costretto a chiudere l’azienda di famiglia. Stanco di rispettare una legge che non lo tutela, decide di diventare un criminale e riscattarsi da solo.

Il film può essere visto, con le dovute cautele, come la risposta francese alla saga di Ocean di Steven Soderbergh ma anche come una rilettura/omaggio della celebre commedia “La banda degli onesti” (1965) di Camillo Mastrocinque con Totò e Peppino de Filippo.

Lo spettatore segue con interesse e trasporto le vicende personali e professionali del protagonista, magistralmente interpretato da Benoît Magimel, che trasmette l’angoscia e i turbamenti dell’uomo, e quel suo inesorabile scivolamento verso “il lato oscuro”.

“La truffa del secolo” perde però molto sul piano drammaturgico nella seconda parte, dove a questo elemento umano ed emotivo viene mescolato quello criminale, rappresentato in modo estremamente semplicistico. Forse sarebbe stato meglio sviluppare di più le dinamiche familiari di Antonie e il suo rapporto con il suocero (ben interpretato da Gérard Depardieu).

In ogni caso la pellicola, pur con la sua impostazione televisiva, riesce a trasmettere emozioni forti allo spettatore, merito anche di un cast nel complesso buono e di una sceneggiatura ricca di colpi di scena.

Alla fine non si può non riflettere – e concordare, magari? – sul proverbio arabo che il protagonista pronuncia due volte. “Solo tre cose danno valore a un uomo: l’autorevolezza, la ricchezza e la sfortuna”.

 

Il biglietto da acquistare per “La truffa del secolo” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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