“La settima onda”: l’esordio alla regia di Massimo Bonetti

Francesco Montanari e Alessandro Haber in una storia di uomini semplici, girata in location incantevoli

Un film di Massimo Bonetti. Con Francesco Montanari, Valeria Solarino, Alessandro Haber, Antonino Iuorio, Imma Piro. Drammatico, 90′. Italia 2014

Su un mirabile sfondo di mare cristallino, sole, terre brulle e profumi mediterranei, due uomini, due vite profondamente diverse tra loro sono destinate a incontrarsi. Le loro storie si intrecciano in uno strano ma intenso legame, che semplicemente nasce e cresce, pur contaminato da sofferenze passate e presenti, sopite e mai lenite.

 

Nella sua opera prima “La settima onda”, Massimo Bonetti racconta una storia semplice, minimalista, ambientata in un non meglio precisato paesino di mare del sud.

Protagonista Tanino (Montanari), un pescatore in difficoltà economiche costretto a vivere in casa della suocera assieme alla moglie Sara (Solarino). Un giorno incontra per caso il regista Saverio Monti (Haber), con cui nasce un legame speciale, ma i problemi per il pescatore, oberato dai debiti, diventano quasi insostenibili tanto da chiedere aiuto al pericoloso Michele Manni (Sperandeo).

Nato dall’incontro tra il regista e un pescatore di Gaeta, rivelatosi a sorpresa un grande conoscitore della settima arte, il film è un omaggio a un cinema senza tempo, dove dominano disagio, precarietà lavorativa e amore.

La bellezza delle location scelte, rese magnificamente dalla fotografia di Sebastiano Celeste, contribuiscono a rendere il tutto affascinante.

Intensa l’interpretazione di Alessandro Haber nei panni di Saverio, un ex regista ormai anziano, rimasto solo dopo la scomparsa della famiglia, che vive abbandonato a se stesso con la sua unica amica, la cagnolina Nina.

Nonostante i tempi morti e uno stile abbastanza retrò con qualche problema di montaggio, “La settima onda” riesce nel suo intento: raccontare le vite tormentate di personaggi dalla vita semplice, che si muovono in un paesaggio grezzo e a volte impervio, che però è anche quello che detta i tempi delle loro vite.