“L’uomo invisibile”: un aggiornamento intelligente di un classico dell’horror

Una Elisabeth Moss meravigliosa in questa storia di violenza e abusi domestici che rilancia la Universal

Un film di Leigh Whannell. Con Elisabeth Moss, Storm Reid, Oliver Jackson-Cohen, Aldis Hodge, Harriet Dyer. Horror, 124′. USA 2020

Cecilia si sveglia nella notte e mette in atto la sua fuga dal compagno, il ricco Adrian Griffin, con cui ha una relazione abusiva. L’uomo la insegue persino nella foresta ma la sorella riesce a portare Cecilia in salvo. La donna, traumatizzata, continua a temere che Adrian si rifaccia vivo e l’incubo sembra finire solo quando arriva la notizia della morte di Adrian. La serenità però dura pochissimo, perché inspiegabili fatti avvengono in casa di Cecilia e lei si convince di essere ancora perseguitata da Adrian, divenuto misteriosamente invisibile…

 

Qualcuno ricorderà il libro di H. G. Wells, qualcuno il film di James Whale del 1933. Quest’anno “L’uomo invisibile” tornerà al cinema, anche se non è ancora dato sapere quando, con le sembianze un dark horror coi fiocchi.

La protagonista Cecilia, interpretata dalla meravigliosa Elisabeth Moss (Mad Men, The Handmaid’s Tale), si ritrova a dover fare i conti con la furia vendicativa di quello che crede essere il suo ex marito Adrian. Dopo aver inscenato la sua morte, infatti, l’uomo sembra essere intenzionato a stalkerarla e farla impazzire, sfruttando nientemeno che l’invisibilità. Incidenti paranormali iniziano a capitare a “Cee” dopo che la donna si rifugia a casa di un caro amico, poliziotto, e di sua figlia.

Un horror intenso, spaventoso e ben congegnato che pondera i colpi di scena, e che lavora di piani sequenze e di inquadrature che rivelano piccoli dettagli. Lo spettatore si ritrova a sposare le paure e le idee della protagonista, a cercare con lei la causa di rumori sospetti, di spostamenti di oggetti o della scomparsa di altri.

Ricco di citazioni e rimandi ad altri film, “L’uomo invisibile” doveva essere in origine l’uscita di punta del Dark Universe, l’alternativa dark al Marvel Cinematic Universe e al DC Universe, con protagonisti mostri famosi come Frankenstein, Dr. Jekyll, l’Uomo lupo.

Dopo vari fallimenti della casa di produzione, non ultimo “La mummia” del 2017, si è deciso però di slegare i vari progetti e i vai mostri. Il risultato è che il film di Leigh Whannell adotta un’ottica innovativa, aggiornando un classico del genere horror e la storia stessa – qui trasformata in un racconto di violenza e abusi domestici.

Sui progetti futuri della Universal non ci sentiamo di dare giudizi, ma “L’uomo invisibile” è sicuramente un film riuscito e convincente, un vero e proprio fulmine a ciel sereno che dà nuovo slancio al filone entro cui si inserisce.