di Serena Carlucci
Libby, dopo aver studiato per molti anni a casa con un insegnante privato, fa ritorno a scuola tra i vecchi compagni che non vede dalle elementari. Ha paura della loro reazione, di quello che possano dire e raccontare su di lei, di leggere nei loro occhi l’odio e la beffa. Sì, perché Libby era obesa e tutti erano venuti a suo tempo a sapere di come, per salvarla, i pompieri erano dovuti intervenire tirandola fuori da casa sua. Dopo quella dolorosa vicenda Libby aveva deciso di rimboccarsi le maniche ed era riuscita a perdere molti chili, iniziando così una nuova vita. Ma nonostante tutto è ancora grassa perciò la sua nuova vita la spaventa più di quella vecchia.
Jack, invece, è uno dei ragazzi più fighi della scuola, il teppistello che ama divertirsi, spesso ignorando le regole. Dentro però nasconde un segreto, qualcosa che lo tormenta giorno dopo giorno, e che finora non ha mai rivelato a nessuno. Jack e Libby sono due persone estremamente diverse eppure, più si conoscono, meno si sentono soli. Perché ci sono persone che hanno il potere di cambiare tutto
“L’universo nei tuoi occhi” di Jennifer Niven è indubbiamente una lettura per adolescenti, ma non è per niente una storia scontata, una di quelle a cui siamo abituati quando si tratta di bullismo.
Questo tema è stato trattato in vari romanzi e film, e molti si sono rivelati tremendi. Avete presenta la classica storia dove la ragazza di turno è grassa o bruttina, viene bullizzata, poi si trasforma in una specie di modella e il figo della scuola se ne innamora? Be’, questo libro non ha nulla a che vedere con tutto ciò.
Lo stile di scrittura dell’autrice americana, famosa in Italia per il romanzo “Raccontami di un giorno perfetto“, è scorrevole, piacevole e fresco. Il linguaggio è adatto al target a cui è rivolta la lettura, ma non scialbo o melenso né noioso e bambinesco.
Se volete leggere il libro, vi consigliamo comunque di approcciarlo con l’ottica meno selettiva possibile, di non porvi come dei vecchi saggi ormai navigati da milioni di libri, ma di dar spazio al vostro adolescente interiore e calarvi nella situazione.
I protagonisti si mostrano consapevoli che chi li giudica e maltratta sono persone inette, ottuse, povere dentro – una lezione importante, non solo per i giovani, ma per tutti.
Libby è un’eroina profonda, non scontata. Lo si evince dalle frasi che pronuncia:
Sono grassa, e con questo? Io devo piacermi così come sono, mi devo accettare.
Come rivela la sinossi, Libby sta affrontando un percorso per rimettersi in forma, per riprendere in mano la sua vita che è stata stravolta da situazioni poco piacevoli in tenera età, e per questo punta molto sul concetto: “Qualunque problema io abbia, lo devo accettare”.
Le situazioni che porteranno Libby e Jack ad essere più che semplici amici, serviranno a entrambi per fare un passo avanti nella consapevolezza di se stessi e del mondo che li circonda.
Apprezzabile è anche il modo in cui nasce, prevedibilmente ok, la storia tra loro, e come si sviluppa. A unirli un disagio comune, ma il loro volersi bene nonostante i “problemi” di base e i loro momenti romantici vengono smorzati dai pensieri piuttosto ridicoli di un comune adolescente.
Il finale, per alcuni scontato, per altri melenso, ha fatto discutere. Non ve lo anticipiamo, fateci sapere cosa ne pensate voi.