“L’ordine del tempo”: un “disaster movie” disastroso per davvero!

Liliana Cavani dirige un film lento, noioso, dalla sceneggiatura sconclusionata e inverosimile

Un film di Liliana Cavani. Con Angela Molina, Claudia Gerini, Valentina Cervi, Richard Sammel, Alessandro Gassmann. Drammatico, 112′. Italia 2023

Pietro ed Elsa sono una coppia di lungo corso con una figlia adolescente, Anna. Si avvicina il cinquantesimo compleanno di Elsa e gli amici storici si riuniscono per festeggiarla nella casa sul litorale laziale. Fra loro tre esperti di fisica: Enrico, da sempre innamorato di Paola, che però è venuta alla festa con il marito Viktor; Greta, accompagnata dallo psicanalista Jacob; e la ricercatrice Giulia. A loro si aggiunge la giornalista Jasmine. Due degli scienziati sanno qualcosa che è ignoto a tutti gli altri: l’asteroide Anaconda sta viaggiando a velocità altissima attraverso il sistema solare e rischia di abbattersi sulla Terra, distruggendola. È dunque il momento di tirare le somme della vita di ognuno dei presenti, che potrebbero essere spazzati via da un momento all’altro: il che significa fare un bilancio delle loro esistenze e delle loro relazioni.

 

Dall’Apocalisse di biblica memoria al meteorite che minaccia di distruggerci tutti quanti, il tema della fine del mondo è uno di quelli che incute timore e spinge alla riflessione. E naturalmente che il cinema e la tv hanno sviscerato in lungo e in largo.

Per quanto nel tempo si siano visti film più o meno riusciti, “L’ordine del tempo” di Liliana Cavani era qualcosa che ancora mancava… in senso negativo!

La Cavani riceverà oggi il Leone d’oro alla carriera e personalmente sono dispiaciuto che un tale traguardo venga macchiato dalla suddetta pellicola, un “disaster movie” che è davvero un disastro!

L’ordine del tempo” è insulso, noioso, lento a tal punto che lo spettatore a un certo punto arriva ad augurarsi che si tratti di una parodia del genere, pur di sottrarsi allo strazio.

Il prestigioso e talentuoso cast, capitanato da Alessandro Gassman e Claudia Gerini, viene letteralmente travolto… ma non da un maremoto, bensì da questa sceneggiatura sconclusionata e inverosimile, con dialoghi talmente irritanti da trasformare ogni personaggio in macchietta.

Quando ci si avvicina alla fine della vita – o si crede di starlo facendo – è naturale fare un bilancio, volere accanto le persone care o confessare i sentimenti più segreti. Tutto lecito… ma non così! In questo caso lo spettatore si augura davvero che il meteorite arrivi a far piazza pulita, fosse solo per rendere il finale vagamente credibile.