“L’incredibile viaggio del fachiro”: una favola sociale sull’immigrazione

Il regista Ken Scott usa in modo vincente motivi abusati come il viaggio di formazione e l'amore

Un film di Ken Scott. Con Dhanush, Bérénice Bejo, Erin Moriarty, Barkhad Abdi, Gérard Jugnot, Ben Miller. Drammatico, 92′. Francia, USA 2018

Tre ragazzini indiani sono sul punto di entrare in riformatorio quando un giovane uomo arriva al commissariato e comincia a raccontare ai ragazzini la storia della sua vita. Aja è stato un bambino poverissimo a Mumbai e ha imparato tutti i trucchi per ingannare il prossimo, nella doppia veste di illusionista e di ladruncolo. Il sogno di sua madre era andare a Parigi, il suo quello di entrare in un negozio dell’Ikea e vedere con i propri occhi la mobilia fantastica i cui nomi impronunciabili ha imparato dal catalogo. Finalmente Aja riesce a mettere insieme le due cose e nel negozio Ikea di Parigi incontra anche una bella ragazza americana della quale si innamora a prima vista.

 

È possibile emozionarsi, sorridere, persino divertirsi vedendo un film che affronta un tema tanto delicato e drammatico come l’immigrazione? La vostra prima risposta – anche alla luce dei recenti fatti di cronaca – potrebbe essere un forte e sdegnato “No!”. Eppure il bello del cinema è che rende possibili, talvolta, anche questi piccoli miracoli.

“L’incredibile viaggio del fachiro” di Ken Scott è infatti una riuscita e brillante favola sociale sull’immigrazione, capace di raccontare anche passaggi drammatici e tragici con uno stile leggero e incisivo e con toni garbati e ironici, e di spingere alla riflessione oltre che intrattenere.

Nonostante una struttura narrativa lineare, semplice, magari frettolosa in alcuni passaggi, il film trascina lo spettatore dentro una storia bizzarra, colorata, surreale, facendolo diventare, di fatto, il divertito compagno dell’incredibile viaggio del fachiro Aja.

L’escamotage narrativo del viaggio come mezzo per mostrare il coming age del protagonista è piuttosto abusato, è vero, ma in questo caso si inserisce in una storia atipica e ricca di colpi di scena. Una storia che parla anche d’amore, rappresentato nelle sue diverse forme – da quello puro e totale di una madre per il figlio a quello romantico.

Il regista Ken Scott utilizza il viaggio del suo fachiro – ben interpretato da un Dhanush intenso e credibile – per raccontare i limiti e le contraddizioni dell’Europa messa di fronte all’emergenza migranti. Si tratta di un fastidio oppure di un business? Ognuno dia la sua risposta.

 

Il biglietto da acquistare per “L’incredibile viaggio del fachiro” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.