di Alessandra Pappalardo
Un film di Michele Mally. Con Lorenzo Richelmy. Eventi, 75′. Italia 2018
Riporta la data 1900 la pubblicazione de “L’interpretazione dei sogni” di Freud, libro terminato l’anno prima, ma che l’autore voleva segnalare come passaggio del nuovo secolo: quella nuova era in cui la psiche umana, finalmente studiata e risvegliata, avrebbe preso il sopravvento sulla storia e sulla società. Questo accade a Vienna, fulcro della cultura europea di quel ventennio. Diciotto anni dopo Egon Schiele e, qualche mese prima, il suo maestro Gustav Klimt, si spengono nella stessa città.
Sogni, ossessioni e scandali nella Vienna dell’epoca d’oro di inizio Novecento. L’erotismo e la psicanalisi visti attraverso l’arte dei secessionisti Gustav Klimt ed Egon Schiele, con la voce di Lorenzo Richelmy a fare da collante.
Scritto da Arianna Marelli e diretto da Michele Mally, “Klimt & Schiele. Eros e psiche” è il nuovo documentario prodotto dalla Nexo Digital che non deluderà gli appassionati del genere.
Tra i luoghi visitati e portati sul grande schermo per raccontare una storia d’arte e passione, ma anche di psicanalisi, il Freud Museum di Londra, dedicata alla vita e alle opere di Sigmund Freud e situato nella casa dove “il padre della psicoanalisi” visse con la famiglia durante l’ultimo periodo della sua vita, i viennesi Albertina, Kunsthistorisches, Leopold e Belvedere.
L’arte di Klimt e Schiele ci restituisce quella sensazione perturbante che è propria dei periodi storici ricchi di cambiamenti. L’inconscio prende forma e vita nelle figure distorte di Schiele e si insinua nelle sfumature oro dei quadri di Klimt, prefigurando le inquietudini e i tumulti del Novecento.