Per Stefania – laureata in psicologia, felicemente sposata, mamma di una bellissima bimba – la lettura è da sempre la passione più grande.
Si definisce una librodipendente e ogni giornata, per lei, non può dirsi conclusa senza una rilassante immersione… tra le pagine di un romanzo.
La ragazza che annusava i libri, il suo blog, nasce da questa passione. È uno spazio intimo in cui le emozioni e i pensieri scaturiti dalle letture prendono vita e si prestano a essere condivisi e commentati.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Stefania, che lavora con i bambini con difficoltà di apprendimento e tiene anche corsi di training autogeno rivolti a persone di tutte le età, per parlare della sua esperienza come blogger e delle difficoltà di districarsi tra tanti impegni.
Ciao Stefania, è un piacere averti qui con noi per parlare del tuo spazio virtuale, di libri e altro ancora. Prima di tutto, come e quando è nata l’idea per il blog?
L’idea è nata poco più di due mesi fa. La ragazza che annusava i libri è un blog ancora molto giovane, con il passo un po’ incerto e una grande voglia di crescere, di migliorarsi e meravigliarsi.
Perché hai deciso di cimentarti in quest’impresa? Avevi già delle esperienze analoghe alle spalle oppure questa è la tua “prima volta”?
Gestisco da diversi anni una pagina Facebook con un bel seguito, Cose da lettori, nata per contenere la mia smisurata passione per i libri, per le storie, per il profumo dell’inchiostro e la consistenza delle pagine. Il desiderio di rendere questa condivisione più intima, diretta e personale è la principale motivazione che si cela dietro la creazione del blog.
Quali pensi che siano le maggiori difficoltà di gestire un blog?
Per quanto mi riguarda l’ostacolo principale è il tempo, o meglio, la mancanza di tempo. Lavoro, sono una giovane moglie e mamma, ho una casa e molti impegni da gestire e riuscire a ritagliare uno spazio che sia solo mio è una sfida quotidiana. Spesso scrivo i post destinati al blog a tarda sera, lasciandomi alle spalle giornate intense e faticose, oppure durante le pause dal lavoro con la mia bimba sulle ginocchia che fa di tutto per contribuire digitando lettere a caso sulla tastiera del pc.
In base a cosa scegli i libri da recensire? Capita che le case editrici o gli autori ti propongano dei titoli, oppure segui sempre e solo l’ispirazione?
Le mie recensioni nascono da un’urgenza, dall’esigenza di condividere le impressioni scaturite da un libro, dal desiderio impellente, che tutti i lettori sperimentano a lettura ultimata, di rendere partecipi altre persone dello strascico emotivo che quella storia ha lasciato addosso, nel preciso momento in cui pensieri e sentimenti si mescolano determinando il gradimento o la delusione. Proprio per questo motivo tendo a seguire l’ispirazione e a lasciarmi guidare dalle mie preferenze. Sono aperta alle richieste, quando queste ben si sposano con le mie inclinazioni. Credo che recensire su richiesta senza tener conto del proprio gusto renderebbe questa passione “mercenaria”, togliendo quel quid in più che solo la genuinità può dare.
Quanto è difficile essere obiettivi, quando si parla di recensioni? Molti blogger lamentano il fatto che gli autori e le case editrici inviano i libri ma poi accettano solo pareri positivi. E se il blogger esprimere un’opinione non entusiasta si scatena una vera e propria campagna di ritorsioni – con mail, commenti e via dicendo. Ti è mai capitato niente del genere?
Credo che sia molto difficile parlare di obiettività in un ambito così delicato come quello letterario. Ogni libro è una sorta di caleidoscopio di immagini variopinte nel quale ogni persona finisce per scorgere cose diverse. E forse è anche questo a renderli un po’ magici, ben lontani dall’essere dei semplici oggetti inanimati. Partendo da questo presupposto, penso che un autore che si trovi a richiedere una recensione, debba accettare l’insindacabilità insita nel giudizio personale. D’altro canto credo che molti blogger, seppur guidati da un desiderio di trasparenza e verità, dovrebbero tener presente che dietro ogni volume che sono invitati a recensire si cela un universo di speranze, aspirazioni e duro lavoro, che in ogni caso merita di essere trattato con rispetto.
Oggi scrivere un blog di libri va molto di moda. Ma cosa deve avere, secondo te, un blog per avere successo?
Sinceramente non mi sono mai chiesta quale possa essere la ‘ricetta per il successo’. Credo fermamente che la passione e l’amore per ciò che si fa siano il motore di tutto. Quando qualche anno fa nasceva Cose da lettori, la mia pagina Facebook, tutto ciò a cui aspiravo era condividere la passione per i libri con più persone di quanto la quotidianità mi consentisse, che fossero poche decine o un centinaio. A distanza di poco più di due anni la pagina conta oltre 26.000 seguaci che con il loro affetto e la loro partecipazione continuano a stupirmi ogni giorno. Non ho mai richiesto alcuna forma di pubblicità, ho continuato a gestire la pagina da sola e nei ritagli di tempo e anch’io spesso mi chiedo come abbia fatto a crescere così tanto. La risposta forse è più semplice di quanto si possa credere: l’amore per ciò che si fa, in qualche modo, trasuda anche dallo schermo di un pc. E questo è quello che mi auguro per La ragazza che annusava i libri: che la gente possa percepire la passione che guida la penna, o meglio, la tastiera. Ogni qualvolta questo accade per me è una grandissima soddisfazione.
Alcuni blogger, grazie ad idee di successo e passione, sono riusciti a farsi notare da case editrici anche importanti oppure testate giornalistiche ed avviare così una collaborazione (o scrivere un libro). Uno su mille ce la fa, oppure è una possibilità concreta? Sogni qualcosa di simile, oppure il tuo blog ti basta?
Una delle caratteristiche che mi contraddistingue è la tendenza a volare basso, godendo delle piccole cose e meravigliandomi quando il mio lavoro viene riconosciuto, valorizzato e apprezzato, come nel caso di questa intervista. Al momento la mia più grande aspirazione è quella di continuare a scrivere, a recensire e a far crescere il mio blog. Collaborare con una casa editrice, ovviamente, sarebbe un sogno ed è giusto che il cassetto dei sogni rimanga sempre un filino aperto.
E concludiamo con LA domanda: che progetti hai per il tuo blog? Come lo vedi tra 12 mesi e dove pensi che possa arrivare?
Tra un anno immagino un blog ancora più ricco di iniziative e storie e animato. Ma soprattutto, tra un anno continuo a immaginarmi con un libro tra le mani, con tante idee per la testa e l’immutato desiderio di perdermi in storie nuove, condividendole con chi avrà la voglia e il piacere di seguirmi. Mi immagino così, perché non saprei vedermi altrimenti.
Grazie alla ragazza che annusava i libri per essere stata con noi.