Marco Canella è un autore multiforme, che ama mettersi alla prova con generi e forme narrative differenti. Perché da ogni esperienza è possibile tirar fuori qualcosa di positivo e imparare di più su noi stessi, sviluppare il nostro stile.
Nel corso della sua carriera ha scritto e pubblicato diversi racconti – alcuni gli sono valsi anche dei riconoscimenti letterari, come quello conquistato al concorso “La Città del Principe” di Carignano (TO) nel 2012, o il premio “Unità produttive dell’industria e dell’artigianato” che si è aggiudicato per ben quattro anni consecutivamente.
Ha collaborato con il quotidiano “La Nuova Ferrara” e con l’associazione Borghi Autentici d’Italia. Nel 2014 ha frequentato un workshop di scrittura creativa tenuto da Franco Forte. “Baciati dalla luna” è il suo primo romance, pubblicato nella collana “Passioni romantiche” di Delos Digital.
Come è nata in te la passione per la scrittura?
È nata diversi anni fa, sui banchi di scuola, quando, durante i compiti in classe di italiano, sentivo di avere tante cose da dire. E il fatto di poterle esprimere attraverso la scrittura mi permetteva, allora come oggi, di sentirmi meglio. Mi piace pensare di poter lanciare determinati messaggi, nella speranza di indurre tante persone a riflettere.
Dalla tua biografia vediamo che sei un autore multiforme, che ama mettersi alla prova con generi letterari diversi (racconti, prose in versi, adesso un romanzo). Perché hai deciso di sperimentare su più fronti? E hai una tua forma espressiva preferita, con cui pensi di dare il meglio come autore?
Penso che sperimentare sia fondamentale, nella scrittura come in qualsiasi altro settore, per riuscire a capire dove si riesce meglio. E poi sono certo che ogni esperienza è destinata prima o poi a fruttare. Arricchire il proprio bagaglio personale di nuove conoscenze non è mai tempo perso, anzi. Attualmente, mi sento di dire che ho trovato la mia strada nel genere romance, perché adoro descrivere un sentimento universale come l’amore, e nel mainstream, la scrittura non di genere, perché mi consente di parlare un po’ di tutto. Racconti lunghi e romanzi sono le forme a me più gradite.
Molti dei tuoi lavori sono stati inclusi in antologie e libri di racconti. Com’è lavorare per un progetto comune? Per chi scrivere cambia qualcosa, a livello di prospettiva, sapere di doversi accordare al lavoro di altri? Oppure è sempre l’ispirazione a guidare la tua mano?
Lavorare su un progetto comune è stimolante, così come lo è lavorare a qualcosa di personale. Grazie al forum della Writers Magazine Italia, diretto da Franco Forte, ho avuto la possibilità di conoscere tanti bravi scrittori emergenti con i quali mi confronto continuamente. È proprio il caso di dire che questa è una sorta di “palestra letteraria” in cui si ha la possibilità di crescere, giorno dopo giorno. Però, per imparare, occorre avere tanta umiltà, voglia di sacrificarsi, e non bisogna assolutamente offendersi quando la critica è costruttiva.
Parliamo adesso della tua prima pubblicazione “in solitaria”, il racconto lungo “Baciati dalla luna”. Come presenteresti il libro al pubblico che ancora non lo conosce?
Come il libro scritto da un ragazzo dal cuore romance, che crede che l’amore non debba conoscere distinzione di sesso, perché è grazie a questo sentimento se possiamo ancora coltivare la speranza di migliorare il mondo. L’ebook è disponibile su Amazon e su tutti i principali store on-line, e a chi lo leggerà chiedo un commento sincero, perché i pareri del pubblico, anche se negativi, sono fondamentali per crescere. La sfida, in questo caso, è stata quella di calarmi completamente nei panni di una donna per vivere l’intera storia dal suo punto di vista.
Il libro è edito dalla Delos Digital, con cui hai già lavorato in passato, una casa editrice solo digitale. Come valuti la tua esperienza di pubblicazione? Nonostante in Italia si inizino solo adesso a muovere i primi passi in questo senso, pensi che anche un romanzo disponibile solo in ebook possa farsi conoscere?
Be’, Delos Digital, che ha pubblicato il mio ebook, è la sezione digitale di Delos Books, che pubblica anche in cartaceo. Il formato ebook, a mio avviso, rappresenta il futuro dell’editoria, e leggerlo è più facile di quanto si pensi, grazie alle app di lettura gratuite per smartphone e tablet, e ai programmi da scaricare su PC. Io adoro il cartaceo, ma anche il digitale mi affascina e non vedo perché un romanzo non possa vendere tanto anche se è pubblicato solo in formato ebook. Dovrebbe essere il contenuto, ovvero la storia e lo stile dell’autore, ad attirare i lettori, e non il formato di pubblicazione.
Come valuti, da scrittore, la situazione editoriale italiana? Per le nuove idee si stanno aprendo degli spazi – anche grazie al nuovo mercato digitale – oppure c’è ancora grande diffidenza e la voglia di rischiare scarseggia?
Credo che il digitale possa aprire le porte a più autori emergenti. Se penso a Delos Digital, ad esempio, casa editrice seria, ricca di idee e assolutamente non a pagamento, mi viene da dire che l’editoria italiana è al passo con quella degli altri Paesi. Eccome. Certo è che se si vuole sperare di coltivare nuovi talenti, devono essere gli stessi autori, oltre ai lettori, a leggere i romanzi di casa nostra. Anche perché la nostra lingua è una delle più ricche che esistano, e gli italiani che scrivono hanno, in teoria, una “cassetta degli attrezzi” ben fornita, che li può portare ad acquisire uno stile più che apprezzabile.
E cosa ci dici di self publishing ed editoria a pagamento? Hai mai avuto esperienze in questi campi? Ci hai mai pensato o hai ricevuto delle proposte?
Esperienze di self publishing non ne ho avute, ma credo che possa rappresentare un’opportunità per farsi conoscere. Con l’editoria a pagamento, invece, ho avuto un’esperienza nel lontano 2006, che mi ha fatto dire: basta con questo tipo di editoria. Tante belle parole e pochi fatti, mi hanno fatto sentire chissà chi quando non ero nessuno, l’importante era pagare. In poche parole, sono arrivato a pubblicare solo perché ho accettato di pagare; un errore che non rifarò mai più. Questa, almeno, è stata la mia triste esperienza.
A inizio dicembre è uscito il tuo ultimo lavoro. E adesso? Stai già lavorando a qualcosa di nuovo? Quali sono i progetti di Marco Canella per il futuro? E il tuo sogno nel cassetto?
Sogni nel cassetto ne ho tanti, perciò mi limiterò a raccontarvi, in breve, i progetti a cui sto lavorando. Racconti lunghi di genere romance sempre per la collana “Passioni romantiche” di Delos Digital, e un romanzo mainstream, sul quale sto investendo tante energie e speranze. A chi leggerà questa intervista dico di non smettere mai di sognare, perché i sogni aiutano a vivere meglio, e in molti casi si riescono pure a realizzare. La vita rappresenta una sfida continua, ed è questo l’aspetto che mi affascina di più. Crederci sempre e comunque è il mio motto.
Grazie allo staff di “Parole a colori” per avermi dato l’opportunità di parlarvi di me. Per chi volesse seguire la mia attività letteraria, può trovarmi sia su Facebook che su Twitter.