di Ilaria Grasso
Cristina Origone, genovese, ha frequentato la Scuola Chiavarese del Fumetto e ha collaborato con la rivista Fiction TV. Ha pubblicato diversi libri con la casa editrice Delos, tra cui “Come portarsi a letto una donna in 10 mosse” (2006).
Nel 2010 ha vinto la ventunesima edizione del premio Writers Magazine Italia con il racconto “La quarta sorella”.
Anno ricco di soddisfazioni, il 2016. A marzo il suo racconto “In fuga” è stato incluso nell’antologia Nuovi Delitti di lago, a cura di Ambretta Sampietro; ad aprile è uscito per Delos “Alice a testa in giù”. È arrivato anche il primo libro auto-pubblicato “Vite da difendere”, e “Chocolate Olivia” è stato incluso nella collana YouFeel di Rizzoli.
Abbiamo incontrato Cristina Origone per parlare dei suoi romanzi, dei suoi progetti per il futuro e delle sue ambizioni.
Ciao Cristina, benvenuta su Parole a Colori. A proposito di parole, sembri davvero averne tante da condividere vista la frequenza con cui dai alle stampe qualcosa…
Ciao e grazie per l’intervista. È vero, scrivo tanto perché non ho una vita sociale, tutto il mio tempo lo dedico alla scrittura.
Com’è nata la tua passione?
Amo i libri, scrivere è sempre stata la mia più grande passione/ossessione. Amo leggere da quando sono bambina, i libri sono il mio rifugio, e inventare e raccontare storie mi è sempre piaciuto. Sono molto pigra e solitaria, non saprei cos’altro fare senza libri da leggere e storie da scrivere.
Parliamo del tuo primo romanzo auto-pubblicato, “Vite da difendere”, uscito ad agosto, un trhiller capace di tenere col fiato sospeso dall’inizio alla fine. Com’è nato questo progetto?
In questo romanzo ci sono diverse storie che si intrecciano e il tema comune che le unisce sono i legami famigliari. Il progetto è nato diversi anni fa. La protagonista, Elisa Canessa, è nata come personaggio seriale. Nel 2008 ho pubblicato “Avrò i tuoi occhi”, e l’idea era di fare una serie di romanzi. Poi le cose sono andate diversamente, e ho deciso di auto-pubblicare “Vite da difendere” su ilmiolibro.it e di partecipare al concorso Il mio esordio.
Il thriller e il noir sono generalmente considerati generi “da uomini”. Tu cosa ne pensi?
Ci sono tante donne che amano questi generi e tante brave scrittrici. A me piace scrivere storie diverse – gialli, thriller, noir, horror. Credo che sia un modo per esorcizzare le mie paure, e che questi generi diano la possibilità di mostrare il lato oscuro che c’è in ognuno di noi. E poi la colpa – o il merito, non lo so ancora – di questa mia passione è di mio fratello: da bambina mi obbligava a vedere film horror. Alla fine, mi sono accorta che era un genere che mi piaceva e ho iniziato a leggere storie “paurose”. Io amo molto le contaminazioni, mi piace scrivere storie unendo diversi generi. Non c’è niente di più gratificante che dar libero sfogo alla fantasia.
In “Vite da difendere” emerge la forza delle donne, a partire dalla protagonista Elisa Canessa a cui accennavi prima, austera e inflessibile ispettrice di polizia…
Elisa Canessa è un personaggio tosto, ha dato del filo da torcere anche a me mentre scrivevo, tanto che volevo mandarla dall’analista, ma non ci sono riuscita. Oramai è lei che decide cosa fare nei romanzi, io non ho più potere – temo che dall’analista dovrei andarci io! Battuta a parte, Elisa è una donna forte, dominante, poco incline a seguire le regole, che nasconde le sue insicurezze e la sua femminilità dietro una corazza che si è costruita negli anni. È una donna separata, non sempre in grado di badare a suo figlio (che ama comunque più di se stessa), ma nonostante la sua vita personale sia un disastro, riesce a svolgere il suo lavoro con coraggio e determinazione.
Il romanzo è ambientato a Genova, la tua città. Scelta obbligata?
Genova è una città ombrosa, che si presta ad ambientazione di storie gialle e noir. Qui si respira un’aria cupa, malinconia. Penso sempre che Genova sia come un foglio accartocciato, una città chiusa su stessa ma che nasconde un grande fascino.
Parliamo invece di “Chocolate Olivia”, uscito per la collana tutta al femminile YouFeel di Rizzoli. Ancora una volta le donne protagoniste delle tue storie. Qui sono addirittura sette…
“Chocolate Olivia” è una storia che amo molto e aver pubblicato nella collana Youfeel è stata la realizzazione di un sogno. Ho sempre pubblicato con piccoli editori (quest’anno ho esordito anche nel self) e non avrei mai immaginato di pubblicare con un grande. Protagoniste del libro sono sette donne, tutte diverse, il cui destino si incrocia il venerdì in cui Olivia sparisce senza lasciare traccia. Un solo contatto in comune: Nora. È lei l’elemento comune di questa ricerca sempre più inquietante, che ha come sfondo la mia città e come colonna sonora le note di un tango. Grace, Lorella, Paola, Betta, Sabina e Nora si ritrovano unite cercando Olivia e si ritrovano a cercare più se stesse, confrontandosi fra loro.
Che progetti hai per il futuro, artisticamente parlando?
Ho partecipato al concorso “Io scrittore”, e come vi dicevo prima al “mio esordio” con “Vite da difendere”. Nel frattempo sto aspettando la traduzione in spagnolo e in inglese di “Tutto brucia tranne te”, che ho pubblicato a gennaio di quest’anno. Ho un altro romanzo breve nel cassetto che pubblicherò il prossimo anno e sto scrivendo altre storie.
Quando scrivi ti immagini un lettore tipo per le tue storie? Cosa pensi che si aspetti, chi apre i tuoi lavori?
Intanto ringrazio tutti quelli che mi hanno letta, per il tempo che mi hanno dedicato. Le persone che leggono i miei libri spesso dicono che i miei personaggi sono un po’ folli. Penso che oramai, questa follia, se l’aspettino. Spero sempre di non deludere nessuno, ma sono consapevole che non si può piacere a tutti e che si può sempre migliorare. Io mi impegno molto e do sempre tutta me stessa in ogni storia che scrivo. Ogni critica o consiglio è sempre gradito, perché aiutano a fare meglio.
Grazie Cristina. Prima di salutarci, c’è qualcosa che vuoi aggiungere? Un messaggio per i nostri lettori?
Grazie per questa bella intervista, un abbraccio a voi e ai vostri lettori.
Potete seguire Cristina Origone sul suo sito personale e sui principali social network.