Barbara, Jerry sulla blogosfera, abita in provincia di Firenze. Precaria nell’anima e nella vita, ha due grandi passioni, la lettura e la musica. In un’esistenza precedente deve aver vissuto nella Seattle anni ’90, il grunge, infatti, è la colonna sonora della sua vita, così come i libri sono il suo pane quotidiano (in tutti i sensi).
Cosa c’è di meglio che starsene in pantofole con un bel libro sotto al naso? Guidata da questo pensiero, Barbara ha dato vita al suo blog, Libri in pantofole letterario.
Conosciamo meglio questa blogger, che ama viaggiare, quando ne ha la possibilità, altrimenti si affida ai romanzi per allargare i suoi orizzonti.
Come e quando è nata l’idea per il blog?
Ho aperto il blog in un piovoso pomeriggio di novembre del 2012, di ritorno da una delle mie puntate in libreria. È nato come un gioco, volevo scrivere in libertà, raccontando una mia passione e da allora non sono più riuscita a smettere.
Perché hai deciso di cimentarti in quest’impresa? Avevi già delle esperienze analoghe alle spalle oppure questa è la tua “prima volta”?
Assolutamente no, nessuna esperienza. Avevo da poco aperto un account blogger, non sapevo bene neanche che volto dare alle pagine che scrivevo, come organizzare i post; tutto è venuto pian piano, un pezzo alla volta, dando voce all’impulso interiore di parlare delle mie letture, condividere le mie impressioni, il mio amore per i personaggi di carta, sbagliando e imparando dagli errori, ma soprattutto mettendoci tanto impegno e passione.
Quali pensi che siano le maggiori difficoltà di gestire un blog?
In questo momento la prima cosa che mi viene in mente è il tempo, il tempo da dedicare alla scrittura, all’organizzazione delle pagine del blog, alla grafica, ma soprattutto alla lettura. Tra il lavoro e il pendolarismo spesso trovo difficile ritagliarmi un momento per scrivere una recensione, raccogliere le idee o anche solo curiosare tra librerie, riviste e siti per tenermi aggiornata sulle nuove uscite, che è una cosa che mi piace tantissimo fare.
Nel tuo blog hai una rubrica tutta dedicata alle librerie. Anche se i dati sull’acquisto dei libri in Italia sono sempre più sconfortanti, e spesso i prezzi dei libri on-line sono più convenienti, come promuoveresti questi luoghi magici? Perché le librerie sono insuperabili e insostituibili?
Hai proprio ragione sono luoghi magici! Perché sono insuperabili e insostituibili? Be’, perché non c’è niente di meglio che sfogliare le pagine di un libro e lasciarsi incantare da quello che nasconde al suo interno. Non si può negare, un ebook ha un costo più abbordabile ed è facilmente reperibile, ma le ricerche sui cataloghi online sono più rigide, o sai già ciò che vuoi o navighi tra suggerimenti, liste, categorie. In una libreria, invece, sono i libri a chiamarti dagli scaffali, basta voltarsi e scoprire quella copertina inaspettata, leggere quella trama particolare e uscire con un acquisto che non avresti mai pensato di fare. Nella mia rubrica cerco poi di scovare quelle piccole librerie indipendenti, sparse per il mondo, che hanno fatto della lettura e dei libri non solo una merce da vendere. Sono luoghi di incontro, di aggregazione culturale, animati da persone preparate che amano i libri e la lettura e che promuovono quest’ultima attraverso iniziative, progetti, eventi.
Parliamo del rapporto con il pubblico. Quanto credi che conti ricevere commenti, per un blogger? Tra chi scrive e chi legge si crea davvero un rapporto “personale”?
Direi che il rapporto con il pubblico è fondamentale. Quando ho aperto “Libri in pantofole” l’ho fatto con l’intenzione di “condividere” una passione e quindi di trovare persone con cui confrontarmi, scambiare impressioni, pareri. È sempre un piacere leggere i commenti dei miei “lettori in pantofole”, così come è un piacere lasciare i miei sui blog che seguo. La blogosfera mi ha permesso di incontrare tanti altri lettori appassionati, con cui ho instaurato dei veri e propri rapporti di amicizia, persone che ho iniziato a sentire anche al di fuori del blog, via mail, su Facebook, e che spero un giorno di poter anche incontrare.
Oggi scrivere un blog – anche e soprattutto di libri – sembra diventata un po’ una moda. Cosa deve avere, secondo te, un blog per avere successo? Per distinguersi dagli altri e conquistarsi una fettina di pubblico?
Be’ innanzitutto avere qualcosa da dire, da raccontare. Ho visto blog nati sull’onda dell’entusiasmo e poi abbandonati dopo poco tempo. Avere un blog significa prima di tutto dar voce a se stessi, esprimersi, con naturalezza e costanza. Non credo esista una formula magica per avere successo, come nella vita ritengo che l’impegno e la spontaneità paghino, i lettori si accorgono subito se scrivi credendo davvero in quello che fai.
E cosa offri tu nel tuo spazio di speciale? Le tue rubriche sono molto carine e fantasiose. Essere diversi dalla massa paga? Oppure cavalcare l’onda e proporre cose simili agli altri, ma che piacciono è meglio?
Ti ringrazio moltissimo per il complimento, tengo molto alle mie rubriche anche se, in fondo, non credo poi di offrire niente di speciale. Mi piace che il mio angoletto sia proprio “mio”, per questo ho preferito dar voce alla fantasia piuttosto che cavalcare l’onda, e soprattutto mi piace condividere le mie passioni e nelle rubriche di “Libri in pantofole” ho cercato di esprimerle al meglio. Così ci sono i viaggi, i classici, le librerie, la musica che nella mia vita non può proprio mancare, insomma tutto l’universo di Jerry.
Alcuni blogger, grazie ad idee di successo e passione, sono riusciti a farsi notare da case editrici anche importanti oppure testate giornalistiche ed avviare così una collaborazione (o scrivere un libro). Uno su mille ce la fa, oppure è una possibilità concreta? Sogni qualcosa di simile, oppure il tuo blog ti basta?
Uno su mille ce la fa ed è giusto che sia così, se ci sono le idee e le capacità è bene che vengano riconosciute, ne sono molto felice. Da parte mia posso dirti che non ho mai pensato di scrivere un libro, sono per prima cosa una lettrice e ho aperto il blog per questo motivo. Certo, le collaborazioni con le case editrici sono frequenti nel mondo dei lit-blogger, è bello veder riconosciuto il proprio impegno e la propria passione, ma direi che non è lo scopo primo che anima un blogger o comunque non la sottoscritta.
E concludiamo con LA domanda: che progetti hai per il tuo blog? Come lo vedi tra 12 mesi e dove pensi che possa arrivare?
“Libri in pantofole” rappresenta la mia valvola di sfogo e spero che sia così ancora per molto tempo. Spero che possa continuare a essere un’oasi virtuale per tutti coloro che amano la lettura, e non solo, e di poterlo arricchire con nuove rubriche e con la condivisione delle mie esperienze “librose”.
Grazie di cuore per questa intervista e per l’opportunità di condividere la mia passione “in pantofole”!