Intervista a Febe Sillani, autrice e illustratrice di libri per bambini

A settembre è uscito per Mondadori il suo ultimo lavoro, il coloratissimo "La pasticceria delle streghe"

Febe Sillani è nata a Triste, dove vive tutt’ora, ma per molti anni ha fatto di Londra la sua casa, lavorando nel campo dell’animazione cinematografica (Chi ha incastrato Roger Rabbit, Le avventura di Tintin).

Autrice e illustratrice, i suoi libri per bambini e ragazzi sono stati pubblicati in Italia,  Francia, Spagna, Giappone, Cina, Corea. Tra le sue passioni c’è quella di organizzare laboratori d’illustrazione nelle scuole e ovunque le capiti di incontrare bambini che abbiano voglia di divertirsi disegnando.

A settembre, per Mondadori, è uscito il suo ultimo lavoro, La pasticceria delle streghe. Una storia coloratissima e divertente adatta a lettori dai sei anni in su. Abbiamo avuto il piacere di parlare con lei di questo libro, dei suoi progetti e ovviamente di illustrazioni.

Ciao Febe. Come nasce l’idea per questo nuovo libro illustrato, per lettori dai sei anni in su?

Nasce dalla voglia che avevo di raccontare una storia divisa in piccoli capitoli. Il libro così strutturato potrebbe andare avanti all’infinito, difatti il racconto finisce con tre puntini di sospensione. Lascio un dubbio finale, le tre streghe potrebbero farsi vive di nuovo…

La scrittrice e illustratrice Febe Sillani.

Le protagoniste sono appunto tre streghe, che sotto mentite spoglie decidono di aprire una pasticceria… per diffondere odio e cattivi sentimenti in città! L’apparenza inganna, vero?

È sempre stato così, anche se fin da piccoli ci ripetono frasi come “l’abito non fa il monaco” o “non giudicare un libro dalla sua copertina” ci caschiamo sempre; l’apparenza inganna, e come inganna! Amo leggere libri gialli e spesso la verità finale ci spiazza proprio perchè ci siamo lasciati imbrogliare dalle apparenze. Quando incontro i bambini ai miei laboratori, mi piace far capire questo concetto ricordando loro l’affascinante Crudelia Demon, che all’apparenza era una signora elegantissima e raffinatissima ma la sua mira era quella di farsi una pelliccia con il pelo dei poveri cuccioli di cane. Viceversa, delle persone che hanno un aspetto orribile e ci spaventano, possono essere le più buone del mondo. Meglio tenere gli occhi aperti!

La strega è una figura che torna molto spesso nei libri per bambini e ragazzi, di ieri e di oggi. Ce ne sono versioni cattivissime, come “Le streghe” di Roald Dahl, e altre innocue e amabili, come la “Streghetta mia” di Bianca Pitzorno. Cosa ti ha affascinato di questo personaggio, tanto da renderlo protagonista del tuo libro?

Quand’ero piccola passavo molto tempo assieme alle mie tre nonne, che vivevano assieme, nella stessa casa. Si chiamavano Maria, Gioconda e Cornelia, come le protagoniste del mio libro. È a loro che mi sono ispirata. Le vedevo sempre attorno ai fornelli e più di una volta la mia fantasia mi ha portato ad immaginare scherzosamente che fossero tre streghe che preparavano pozioni magiche.

Pensi che nonostante le tante versioni esistenti, le streghe abbiano ancora qualcosa da dire ai giovani lettori?

È vero, le streghe appartengono alla letteratura fin dai tempi antichi e ce ne sono di tantissimi tipi. Personalmente mi piacciono le streghe cattivissime, come Baba Yaga, con i suoi denti di ferro. Penso che sì, la figura della strega può interessare ancora oggi in quanto può facilmente diventare contemporanea. Mi piace pensare che ce ne siano tantissime in giro, camuffate da allegre maestre o da vicine di casa o da belle signorine…

Il tuo libro è farcito di ironia e creazioni divertenti, prima di tutto linguistiche. Quanto è importante questa componente, in un libro per bambini e ragazzi? I giovani lettori si conquistano prima di tutto con la fantasia?

Amo molto i giochi di parole, le battute, inventare nuovi vocaboli, modi di dire. Fa parte del mio linguaggio abituale. Credo che giovani lettori si conquistano con la curiosità di sapere come vanno avanti le storie e questo li tiene attaccati al libro fino alla fine. Più che la fantasia, credo che la cosa più importante sia proprio il contenuto. Nel caso di questo mio libro, la cosa che attrae più di tutto è il fatto di poter cambiare il carattere delle persone preparando dei dolciumi stregati fatti su misura. Per presentare il mio libro, sto preparando dei laboratori di cucina fantastica dove farò preparare ai bambini dei dolciumi di questo tipo. Ognuno preparerà il suo personale dolcetto e poi dovrà dire a cosa serve. Prevedo delle situazioni incredibili e molto comiche, ci divertiremo.

Sei autrice e illustratrice del tuo libro. Com’è stato lavorare in questa doppia veste? Ti sei sentita in pieno controllo del progetto o qualche volta una mano – e uno sguardo esterno – non avrebbe guastato?

Spesso i miei libri sono disegnati e scritti da me. Il motivo è che a volte mi viene in mente la storia e poi la disegno, altre volte mi viene prima il personaggio e ci scrivo attorno la storia. Sono a mio agio fare entrambe le cose, mi ritengo privilegiata a poterlo fare. Quando devo illustrare testi scritti da altri autori, cerco sempre di soddisfare lo scrittore, a volte mettendo in discussione la mia libertà di scelta. Ma ho i miei autori preferiti! Illustrare i loro testi è un piacere immenso, i disegni mi scappano dalla mano sorprendendo addirittura me stessa. È importante che ci sia armonia tra chi scrive un libro, chi lo disegna e l’editore che ci fa da papà saggio che media tutto.

L’Italia è un Paese di non lettori, ma i dati parlano di una ripresa di interesse tra i giovani. Quanto è importante scrivere libri che il pubblico di bambini e ragazzi possa sentire vicini, per incrementare questa incoraggiante tendenza? Da autrice avverti una certa responsabilità?

Sento continuamente una responsabilità enorme. Per me la comunicazione è alla base di tutto, un libro ti può cambiare la vita. In tutte le mie storie mi piace far passare il messaggio che c’è sempre una soluzione a tutto, che si possono guardare le cose da un altro punto di vista. Sto sempre attenta a scrivere in modo da lasciare libertà a chi legge, scegliendo con attenzione i vocaboli, tengo sempre presente, davanti a me il piccolo lettore.

Grazie a Febe Sillani per essere stata con noi.

Grazie a te e buona lettura a tutti!

 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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