“Il ritorno di Mary Poppins”: un sequel che omaggia il film del 1964

Emily Blunt riprende il ruolo della magica tata, che fu di Julie Andrews, in un film musicale e dolce

Un film di Rob Marshall. Con Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda, Meryl Streep, Ben Whishaw, Emily Mortimer. Musical, 130′. USA 2018

Michael Banks è ormai un uomo adulto, abita ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi con i suoi tre figli Annabel, John e Georgie. Anche lui, come il padre e il nonno, lavoro presso la Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà di Londra, ma i tempi sono duri e il suo impiego è a tempo determinato. A peggiorare la situazione sulla famiglia pesa un recente lutto, e l’impegno di Jane per aiutare il fratello e i nipoti non sembra bastare… Ma il vento inizia a cambiare e Mary Poppins, la tata che con i suoi straordinari poteri è in grado di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica avventura, torna nelle loro vite, senza essere invecchiata di un giorno.

 

Sequel a lungo atteso dell’iconico film Disney di Robert Stevenson del 1964, interpretato da Julie Andrews e Dick Van Dyke, “Il ritorno di Mary Poppins” è ambientato nella Londra degli anni ’30, vent’anni dopo che la magica tata ha lasciato i fratelli Banks la prima volta.

Michael (Whishaw) e Jane (Mortimer) sono ormai adulti, e lui vive ancora nella casa al numero 17 di Viale dei Ciliegi, con i tre figli e la governante Ellen. La morte della moglie è un peso che grava sulla famiglia, insieme ai problemi sul lavoro. Ma Mary Poppins (Blunt) decide di tornare, per cambiare ancora una volta le cose in meglio.

Ebbene sì: l’attesa è stata lunga – oltre cinquant’anni! – ma alla fine Mary Poppins è tornata sul grande schermo. Il film è visivamente brillante, le canzoni sono allegre così come le coreografie, le scene animate lasciano il segno.

Il regista Rob Marshall si è rifatto all’illustre precedente, soprattutto nelle sequenze d’animazione che ripropongono lo stile Disney degli anni ’60, ma la sua versione ha più il sapore dell’omaggio che della mera imitazione.

Quasi tutti i numeri musicali del nuovo film rimandano a una sequenza del primo “Mary Poppins”. Così la Topsy interpretata da Maryl Streep è la risposta allo zio di Mary; Jack (Miranda) è il nipote di Bert lo spazzacamino; i bambini vengono messi a dormire con una dolce ninna nanna.

Insomma, “Il ritorno di Mary Poppins” è un film che dovrebbe piacere ai bambini di un tempo, ormai diventati grandi, e a quelli di oggi. Ma non è un film perfetto. La trama è alquanto disomogenea: è come se non ci fosse nessun collegamento tra la storia principale e le avventure musicali che vedono protagonisti Mary e i piccoli Banks.

Difficile pensare che possa diventare un cult come l’originale. Eppure ha dalla sua il fatto di provare a rendere felice chi guarda, di trasmettere sensazioni positive e un grande ottimismo nei confronti della vita. Perché anche le cose impossibili possono diventare possibili – e non serve nessuna polvere fatata, basta la fantasia!