Trasposto nel 1986 in un film divenuto cult, con protagonista Sean Connery, il romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa“, uscito nel 1980, diviene oggi una serie evento, trasmessa da lunedì 4 marzo, per quattro prime serate, su Rai 1.
Gli otto episodi della prima stagione, e una seconda già in lavorazione, offriranno alla storia l’occasione di svilupparsi in maniera più ampia di quanto fatto nelle due ore circa della pellicola diretta a suo tempo da Jean-Jacques Annaud.
La storia sarà nota ai più. Nel 1327 Adso da Melk (Hardung), un giovane novizio benedettino, dopo aver rinnegato il destino impostogli dal padre, un barone al seguito dell’Imperatore, segue il monaco Guglielmo da Baskerville (Turturro), dotato di un’intelligenza e una capacità d’osservazione fuori dal comune, in un’isolata abbazia benedettina sulle Alpi.
L’abbazia, al loro arrivo, si presenta subito come un luogo inquietante, con una biblioteca che custodisce manoscritti di inestimabile valore e dove tuttavia aleggia più di un mistero… Adso, insieme al suo maestro, seguirà un’indagine all’interno dell’abazia, ma il suo sarà principalmente un viaggio alla scoperta della ferocia umana e dell’eterna lotta tra bene e male.
Venduta alla BBC mentre era ancora in fase di sviluppo, “Il nome della rosa” si presenta come uno straordinario kolossal medioevale che potrebbe essere stato tranquillamente pensato per HBO. Le ambientazioni innevate e i giochi di potere ne fanno, con le dovute cautele, una sorta di “Game of Thrones” all’italiana.
Nell’adattare la storia di Umberto Eco per un format esteso, vengono sviluppati personaggi e storyline che nel romanzo rimangono sullo sfondo o sono solo accennati. Forse l’elemento che delle prime puntate lascia più perplessi è proprio questo: quello che accade all’interno dell’abbazia e quello che accade all’esterno, nel mondo sembrano poco coesi.
La serie ideata da Giacomo Battiato, Andrea Porporati e Nigel Williams, visivamente maestosa e tecnicamente precisa, promette di soddisfare ogni tipo di spettatore. Gli amanti di Eco andranno in brodo di giuggiole sin dalla prima scena, con le ricostruzioni minuziose della farmacia di Severino da Sant’Emmerano e naturalmente della biblioteca. Gli altri potranno vviere un’avventura che unisce storia, letteratura, thriller e romance.
Otto episodi per riscoprire un’epoca lontana come il Medioevo, con gli usi e costumi, le relazioni tra i sessi, i limiti. Ma anche per lasciarsi affascinare da una vicenda che, per quanto nota, continua a emozionare.