Un film di Chris Williams. Con Zaris-Angel Hator, Marianne Jean-Baptiste. Animazione, 105′. USA 2022
In un’epoca in cui terrificanti creature popolano i mari, ai cacciatori di mostri è affidato il compito di inseguirli e predarli. Jacob Holland è il più leggendario e amato tra i cacciatori, considerato un vero eroe. Partito per una nuova avventura in acqua mai esplorate, Jacob scopre che sulla sua nave si nasconde un clandestino: la giovane orfana Maisie Brumble. Nonostante la sua presenza a bordo sconvolga la vita del cacciatore, Maisie si rivelerà un’alleata preziosa…
È un assioma di cui nel corso degli anni e dei secoli ci sono state innumerevoli dimostrazioni: la storia viene scritta dai vincitori. Se a questo aggiungiamo la paura connaturata dell’uomo per ciò che è ignoto e “diverso” avrete un’idea delle premesse su cui si basa “Il mostro dei mari”, il nuovo film d’animazione Netflix diretto dal regista Premio Oscar Chris Williams.
Williams insieme all’altro sceneggiatore Nell Benjamin è stato abile e intelligente da una parte a utilizzare, riadattandoli, alcuni classici della letteratura d’avventura come “Moby Dick” e “L’isola del tesoro”, dall’altra a prendere spunto da saghe “mostruose” come “King Kong” e “Godzilla”.
Equilibrio autoriale e una certa creatività sono le basi di questa sceneggiatura, che unisce avventura e mistero a un forte richiamo a tematiche ambientaliste e pacifiste.
Per il resto “Il mostro dei mari” è un film piuttosto classico, per non dire vecchio, a livello narrativo e nell’evoluzione dei personaggi, ma ricco, maestoso e godibile sul piano visivo. Certo le aspettative del pubblico, dato lo sforzo produttivo, erano ben altre…
Netflix sta portando avanti una coraggiosa sfida alla Disney nel campo dell’animazione, e in questo caso si è affidato a Chris Williams, il regista, tra gli altri, di due successi come “Big Hero 6” (con il quale ha vinto anche l’Oscar nel 2015) e “Oceania”, per dare vita a un’avventura epica e pedagogica che teorizza il rispetto e la coesistenza tra tutte le creature viventi.
Serve un cambio di prospettiva per realizzare che l’uomo è stato portatore, nel corso degli anni, di guerra e distruzione, dall’alto della sua presunzione di dominare il mondo – e la natura.
Come di consueto, il ruolo “dell’illuminato” spetta a un bambino, in questo caso a Maisie Brumble, orfana di entrambi genitori e grande lettrice di romanzi d’avventura. Nel corso della storia si renderà conto che la realtà è ben diversa da quella raccontata dagli adulti…
Non sarà particolarmente innovativo o sconvolgente, ma consigliamo comunque la visione de “Il mostro dei mari” in questa torrida estate 2022. Perché il principale nemico dell’uomo è l’uomo stesso… e non fa mai male che ci venga ricordato!