Un film di Rémi Bezançon. Con Fabrice Luchini, Camille Cottin, Alice Isaaz, Bastien Bouillon, Josiane Stoléru. Commedia, 100′. Francia, Belgio 2019
Jean-Michel Rouche è un critico letterario e presentatore di un seguitissimo talk show sui libri in uscita. Un giorno in trasmissione si presenta la vedova di un pizzaiolo di cui, dopo la morte, è stato scoperto un romanzo inedito che, a pubblicazione avvenuta, è diventato un best seller. In trasmissione c’è anche la giovane editor che ha scoperto il manoscritto presso un’insolita libreria bretone. Ma Jean-Michel sente odore di imbroglio, e diventa ossessionato dall’idea di smascherare l’autore di quello che lui (e solo lui) ritiene essere un falso letterario. Dunque si reca personalmente in Bretagna per risalire alle origini della frode, e si mette in contatto con la famiglia del pizzaiolo, cercando di scoprirne i segreti.
Commedia diretta da Rémi Bezançon, adattamento dell’omonimo romanzo di David Foenkinos, caso editoriale in Francia, “Il mistero Henri Pick” è stato presentato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna e adesso arriva in sala.
Una giovane e ambiziosa editor scopre, in una sperduta “libreria dei testi rifiutati” (dagli editori) nel cuore della Bretagna, un manoscritto di incredibile potenza narrativa: “Le ultime ore di una storia d’amore”. L’autore, Henri Pick, è un pizzaiolo deceduto due anni prima, di cui persino la moglie e la figlia ignoravano il talento letterario.
Ma Jean Michel Rouche, affermato critico letterario e presentatore tv, sente odore di imbroglio, e dopo essere stato licenziato decide di partire per la Bretagna, per scoprire la verità su Henri Pick e il suo libro.
In questo viaggio esilarante, punteggiato anche da momenti di inebriante ilarità – frutto di una buona sceneggiatura – sarà aiutato dalla figlia di Pick, Josephine (interpretata da una convincente Camille Cottin, volto nuovo della commedia francese), con la quale alternerà aspri scontri verbali a momenti comici e divertenti.
“La verità sul caso Henri Pick” è un film godibile e divertente, nonostante il finale deludente, grazie soprattutto alla dirompente capacità attoriale di Fabrice Luchini, che nel ruolo di Jean Michel Rouche conferma tutta la sua bravura. In coppia con Camille Cottin, Luchini conferma quanto di buono già visto nella serie Netflix “Chiama il tuo agente”.
Un’indagine letteraria che preferisce concentrarsi sull’aspetto umano della vicenda, sulla caratterizzazione dei personaggi e sulle ambientazioni bretoni, pittoresche e conciliatrici, per l’uomo di città, rispetto che su quello thriller. Non eccelsa, ma piacevole.