Il fascino del labirinto: in Italia apre il più grande al mondo

Pochi luoghi sono in grado di evocare suggestioni come un labirinto, misterioso, contorto, spaventoso. Mitologia, arte e cultura ne hanno da sempre subito il fascino, sfruttando la grande quantità di simbologie e metafore che porta con sé.

Da oggi, però, non dovremo più solo immaginare quale magica esperienza sia quella di vagare per viuzze e passaggi, fantasticando su Creta e Alice nel Paese delle Meraviglie. È stato infatti inaugurato qualche giorno fa a Fontanellato, vicino a Parma, dall’editore e designer Franco Maria Ricci il più grande labiritno al mondo.

Dodici diverse specie di bambù delimitano questo dedalo di strade – oltre 3 chilomentri – che ospita al suo interno anche spazi di grande interesse artistico-culturale. Il suo creatore, ad esempio, ha messo a disposizione del pubblico oltre 500 opere di artisti quali Canova e Bernini, Hayez, Ligabue e Parmigianino, appartenenti alla sua collezione; mentre la biblioteca propone esempi illustri di tipografia e grafica, con la collezione completa dei lavori di Alberto Tallone e diverse opere di Giambattista Bodoni.

Sempre all’interno del labirinto ci sono la sede della casa editrice di cui Ricci è proprietario, una piccola cappella a forma piramidale che ricorda il legame del labirinto con la cultura cristiana e uno spazio dedicato alle mostre temporanee.

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La prima esibizione ospitata, già inaugurata, è “Arte e Follia”, curata da Vittorio Sgarbi, con opere di Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, che condividono un percorso artistico naif, segnato dalle esperienze comuni di sofferenza dovute all’emarginazione sociale che entrambi hanno vissuto in prima persona.

Ricci ha più volte ricordato come la genesi di questo spazio sia da collegare al rapporto di collaborazione e amicizia con lo scrittore sudamericano Jorge Luis Borges, che ha molto caro il tema del labirinto, inteso come un simbolo naturale creato per confondere gli uomini, complesso e non comprensibile con la sola razionalità. Dallo scambio di opinioni con lo scrittore argentino è nata l’idea, rimasta in gestazione per i vent’anni e oggi, finalmente, aperto al pubblico.