Un film di Silvio Soldini. Con Valeria Golino, Adriano Giannini, Anna Ferzetti, Arianna Scommegna, Laura Adriani. Drammatico, 115′. Italia, Francia, Svizzera, 2017
Non poteva mancare a Venezia 74 il film romantico, buonista, politicamente corretto e, fondamentalmente, inutile.
Peccato che questa medaglia debba andare all’Italia al nuovo lavoro di Silvio Soldini. Peccato che “Il colore nascosto delle cose“, per drammaturgia, stile e recitazione più che al cinema sarebbe adatto per una prima serata su Rai 1.
Teo (Giannini) è un uomo in fuga. Dal passato, dalla famiglia di origine, dalle responsabilità, dai letti delle donne con cui passa la notte, tradendo senza remore la sua fidanzata Greta (Ferzetti). L’unica cosa che ama è il suo lavoro di creativo per un’agenzia pubblicitaria.
Emma (Golino) ha perso la vista a sedici anni, ma non per questo ha lasciato che la sua vita precipitasse nel buio, trovando dentro di sé la forza per vivere senza complessi, tra le altre cose sposandosi e divorziando. Adesso fa l’osteopata e gira per la città con il suo bastone bianco, autonoma e decisa.
Emma e Teo sono due persone completamente diverse per sensibilità e approccio alla vita, eppure quando si incontrano tra loro nasce un’immediata simpatia e poi un’intensa attrazione.
“Il colore nascosto delle cose” è una brutta e sbiadita risposta italiana a pellicole americane come “Figli di un dio minore” o “Amore a prima vista” che hanno affrontato in epoche diverse, con toni drammatici o romantici, storie d’amore dove uno dei due partner è affetto da una disabilità fisica. Ma talvolta è la persona sana ad avere i maggiori problemi a lasciarsi andare.
Silvio Soldini e gli altri sceneggiatori hanno scritto una storia modesta, retorica e scontata, senza riuscire mai a elevare il pathos e il ritmo e a coinvolgere davvero chi guarda.
In un cast dove ogni interprete svolge il proprio compito in modo quasi svogliato, ci teniamo a salvare Laura Adriani che regala con il suo personaggio di una ragazza costretta a reinventare la propria vita dopo aver preso la vista in un incidente, le uniche e sincere emozioni di un film che altrimenti andrebbe davvero nascosto agli spettatori.