Il cibo nei libri: dai ricettari famosi ai piatti letterari indimenticabili

"Alla ricerca del tempo perduto", "Alice nel Paese delle meraviglie", "Harry Potter" e gli altri

Capcake alla Burrobirra

di Melissa Ceccon

 

Mr Leopold Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e volatili. Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto d’urina leggermente aromatica.

Si apre così “Ulisse” di James Joyce, uno dei più grandi romanzi del Novecento, con la veloce illustrazione dei gusti alimentari del protagonista.

Perché ve lo riportiamo? Perché negli ultimi anni il tema del cibo è diventato uno di quelli di primo piano, con libri, approfondimenti e programmi televisivi di ogni genere. Non è un caso che i talent culinari appassionino milioni di telespettatori in tutto il mondo, o che gli chef stellati vengano considerati delle vere e proprie celebrità.

Ma per assaporare, con gli occhi e non con il palato, del buon cibo, bisogna per forza accendere la televisione? Certo che no, anche gli amanti della lettura possono “gustare” ottimi piatti, attraverso le pagine di un libro.

 

AUTORI DI NARRATIVA E LIBRI DI RICETTE

Il vesper (o vesper Martini) è il cocktail preferito dell'agente 007.
Il vesper (o vesper Martini) è il cocktail preferito dell’agente 007.

Se siete amanti dell’aperitivo, non potete non leggere Ian Flaming. Nel suo “Casino Royal” l’autore descrive come si prepara il cocktail preferito di James Bond, il Vesper Martini.

Tre misure di Gordon, una di vodka, mezza di China Lillet. Versate nello shaker, agitate sino a che è ben ghiacciato e poi aggiungete una bella scorza di limone.

Una volta che avete aperto la strada con gli stuzzichini, è il momento di iniziare a preparare qualcosa di più sostanzioso da mangiare. Sapevate che tre grandi autori di romanzi hanno pubblicato collezioni di ricette?

In “Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaciIsabel Allende coniuga il piacere erotico a quello culinario, proponendo ai lettori una serie di piatti tutti da gustare.

Paloma Jorge Amado, figlia del celebre scrittore brasiliano, ha invece curato “La cucina di Bahia”, dove cucina e letteratura si fondono in un perfetto connubio. Undici sezioni più cinque dedicate alle merende, dagli stuzzichini ai grandi primi e secondi della tradizione sud americana fino ad arrivare a tortini e “moquecas”. Ogni piatto è preceduto dall’indicazione dei libri di Amado nei quali compare e da uno tra i brani più significativi dove l’autore ne parla.

Manuel Vazquez Montalban, ideatore del detective privato Pepe Carvalho, infine, ha scritto “Ricette immortali”: un trattato eno-gastronomico-sessuale composto da 62 ricette adatte a ogni tipo di coppia.

 

IL CIBO NEI LIBRI: UN UNIVERSO DI SUGGESTIONI

Allestimento in stile “Alice nel Paese delle Meraviglie”

Tolti i libri di ricette veri e propri, sono tanti gli spunti culinari che possiamo trovare disseminati tra le pagine dei romanzi.

In “Alice nel paese delle meraviglie” si possono assaporare tè, biscotti e funghi magici. Se siete più avventurosi, invece, potete naufragare insieme a Robison Crusoe che inizia la sua avventura sull’isola deserta addentando delle insipide gallette.

Anche autori del calibro di Hemingway hanno ceduto al fascino del cibo. Pilar, la donna del guerrigliero Pablo di “Per chi suona la campana”, per la cena dei combattenti preparare un buon coniglio stufato.

Come non citare poi uno dei casi più celebri della letteratura: in “Alla ricerca del tempo perduto” sono proprio il sapore e il profumo di una madeleine (un piccolo dolce francese morbido, a forma di conchiglia) a riportare alla memoria dello scrittore Marcel Proust la sua infanzia.

Nel romanzo le pagine legate al cibo sono numerose e intense: basti pensare al ruolo centrale che ricopre nella storia Francoise, la cuoca della zia Léonie, alla passione per il gelato dell’amata Albertine e a quella di Odette de Crécy per il cioccolato. E ancora, alla straordinaria sinfonia sonora che creano le grida dei venditori del mercato di Parigi, e alle dettagliate descrizioni del ricevimento in casa di Madame de Villeparisis e del pranzo dalla duchessa di Guermantes (che occupano circa la metà della “Parte di Guermantes”).