I FANTASTICI 4 | Quando il cinema racconta il mondo del lavoro

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire o riscoprire

Il mondo del lavoro – tra scioperi, ingiustizie sociali, ritratti ironici o drammatici della quotidianità – è stato da sempre al centro delle rappresentazioni cinematografiche. A partire dall’esordio del cinema, nel 1895, per mano dei francesi fratelli Lumière.

Oggi è il 1 agosto, si apre il mese che per eccellenza viene associato alle ferie – anche se dopo la pandemia da Covid19, il 2020 sarà un anno sui generis anche sotto questo punto di vista e non tutti gli italiani riusciranno a partire per il mare o la montagna.

Nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4”, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole, abbiamo scelto quattro film che, con approcci differenti, parlano del mondo del lavoro.

 

SCIOPERO

di Sergei M. Eisenstein. Con Grigori Aleksandrov, Maksim Shtraukh, Mikhail Gomorov.
Drammatico, 97’. URSS 1925

Nella Russia zarista un operaio si suicida dopo essere stato ingiustamente accusato di furto dai suoi padroni. Quando i colleghi decidono di scioperare, oltre che per solidarietà anche come dimostrazione contro la durezza dei padroni, l’intervento della polizia causa un massacro senza precedenti. Film d’esordio di Sergei M. Eisenstein, propagandistica e tecnica.

 

I COMPAGNI

di Mario Monicelli. Con Marcello Mastroianni, Bernard Blier, Folco Lulli, Annie Girardot, Renato Salvatori. Drammatico, 128′. Italia 1963

Costretti a estenuanti turni di lavoro da quattordici ore, gli operai di una fabbrica tessile di Torino decidono di scioperare, dopo l’ennesimo incidente. Mario Monicelli racconta in modo impeccabile l’Italia di fine Ottocento che racconta come gli italiani abbiano imparato a battersi per i propri diritti.

 

FANTOZZI

di Luciano Salce. Con Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Giuseppe Anatrelli, Liù Bosisio.
Comico, 100′. Italia 1975

Il ragionier Ugo Fantozzi è uno sfortunato impiegato della Megaditta che subisce vessazioni sia da parte dei colleghi che in famiglia e coltiva l’amore, non corrisposto, per la sua collega, la signorina Silvani, nonostante sia sposato da anni con Pina. Il personaggio interpretato egregiamente da Paolo Villaggio, grazie anche alla satira di fondo, è l’emblema dell’impiegato medio.

 

NORMA RAE

di Martin Ritt. Con Pat Hingle, Beau Bridges, Sally Field, Ron Leibman. Drammatico, 113’. USA 1979

Nel sud degli Stati Uniti degli anni ’70, per l’esattezza in Alabama, Norma Rae lavora in una filanda in condizioni terribili. La donna decide allora di farsi aiutare da un sindacalista venuto da New York e cerca con tutte le sue forze di cambiare una realtà sociale immobile, in un periodo in cui l’emancipazione femminile è lontana anni luce.