Nella notte italiana tra domenica 25 aprile e lunedì 26 si terrà la 93° cerimonia di consegna dei Premi Oscar (non perdete il nostro toto-pronostici questa sera, dalle 20.00 sui social), nella storica cornice del Dolby Theatre di Los Angeles… e non solo.
Ebbene sì: pur di non arrendersi a un’edizione totalmente digitale, com’è stato per tutti i premi assegnati in questi mesi di pandemia, gli organizzatori dell’Academy hanno ridotto gli ospiti e aumentato le location. Sarà una cerimonia diversa dal solito, ma siamo certi che non mancheranno le emozioni – e chissà, magari anche le sorprese.
Nel nostro appuntamento i con la rubrica “I Fantastici 4”, dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo guardato ai 93 anni di storia degli Oscar, e scelto i quattro casi in cui l’ambita statuetta è andata a qualcuno di davvero inaspettato.
JUDY HOLLIDAY
Miglior attrice protagonista per NATA IERI (1950)
Considerata una delle sviste peggiori commesse dei membri dell’Academy in oltre 90 anni di storia, il premio per la miglior attrice assegnato a Judy Holliday, che interpreta la giovane e ignorante fidanzata di un politico corrotto destinata a prendere coscienza della realtà in cui vive nel film “Nata ieri”, avrebbe anche potuto non far insorgere il mondo. Peccato che, nel 1951, insieme alla Holliday nella cinquina delle candidate all’Oscar ci fossero Bette Davis in “Eva contro Eva” di Joseph L. Mankiewicz e Gloria Swanson in “Viale del tramonto” di Billy Wilder.
STEVEN SODERBERGH
Miglior regista per TRAFFIC (Oscar 2001)
Presente per ben due volte nella cinquina in lizza per la miglior regia – non solo con “Traffic” ma anche con “Erin Brockovich – Forte come la verità” –, molto probabilmente persino lo stesso Soderbergh dubitava di poter avere la meglio. Contro di lui, infatti, gareggiavano Ridley Scott che aveva diretto il kolossal “Il Gladiatore” e il vincitore del Golden Globe Ang Lee (La tigre e il dragone). E invece fu proprio lui “il terzo incomodo” a convincere la giuria.
ADRIEN BRODY
Miglior attore protagonista per IL PIANISTA (Oscar 2003)
Quando tra i due litiganti il terzo – sconosciuto o quasi – gode. Agli Oscar 2003, sembrava che fosse corsa a due per il Miglior attore protagonista tra Daniel Day Lewis (Gangs of New York) e Jack Nicholson (A proposito di Schimdt). E invece fu il giovane Adrien Brody a spuntarla, diventando – a neppure ventinove anni – il più giovane vincitore di sempre nella categoria, grazie al ruolo nel film di Roman Polanski.
CRASH
Miglior film (Oscar 2006)
“I segreti di Brokeback Mountain” di Ang Lee è stato il film più entusiasmante del 2005, capace di convincere pubblico e critica, e di aggiudicarsi tutti i premi (Golden Globe, BAFTA, Leone d’Oro). Agli Oscar 2006 si presentò con otto nomination ma, a sorpresa, l’Academy gli preferì come miglior film “Crash” di Paul Haggis, pregevole ma sopravvalutato.