I FANTASTICI 4 | Omaggio al regista Ingmar Bergman

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire o riscoprire

di Concetta Piro

 

Torna al cinema, in una nuova versione restaurata, “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman (1957), film che ha segnato la storia del cinema, diventando un’icona internazionale del genere drammatico e della visione del regista svedese.

Nato a Uppsala nel 1918, figlio di un pastore protestante, Bergman ha iniziato la sua carriera come autore e regista teatrale. Nel 1944 ha scritto la prima sceneggiatura per il cinema, “Spasimo”; nel 1945 ha diretto il suo primi film “Crisi” che affronta tematiche sociali del mondo giovanile con tono aggressivo.

Nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto per voi altri quattro film del grande regista da vedere almeno una volta nella vita. 

 

IL POSTO DELLE FRAGOLE

di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Max von Sydow, Ingrid Thulin, Victor Sjöström, Gunnar Björnstrand. Drammatico, 95’. Svezia 1957

Uscito nello stesso anno de “Il settimo sigillo”, può essere considerato uno dei primi road movie di sempre. Il protagonista assoluto della pellicola, al di là delle vicende di Isak Borg, anziano professore che si reca insieme alla nuora da Stoccolma all’Università di Lund per ritirare un premio, è l’amore per la vita. Orso d’oro al Festival di Berlino nel 1958.

 

LUCI D’INVERNO

di Ingmar Bergman. Con Max von Sydow, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand, Gunnel Lindblom, Allan Edwall. Drammatico, 80′. Svezia 1961

Secondo film della trilogia dedicata al tema del “silenzio di Dio”, insieme a “Come in uno specchio” (1961) e “Il silenzio” (1963), è stato realizzato in una piccola città della Svezia centrale, Falun. Tomas Ericsson, pastore protestante di un piccolo villaggio svedese, ha perso la fede dopo la morte della moglie. Il confronto con il sagrestano, che gli ricorda come anche Gesù ha sofferto il silenzio di Dio, farà cambiare qualcosa in lui. Il film parte da un’idea semplicissima per riflettere sul male dell’indifferenza e dell’ipocrisia e sul bisogno primario d’amore.

 

PERSONA

di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Liv Ullmann, Gunnar Björnstrand, Margaretha Krook, Jorgen Lindström. Drammatico, 85′. Svezia 1966

Considerata la pellicola più matura di Bergman, gioca sulla trasversalità dei temi portanti della filmica del regista. Due donne, una dichiarata mentalmente instabile e la sua infermiera, stabiliscono un rapporto mentale simbiotico che arriva al limite della comprensione umana. Il regista, per scrivere il film, scelse persino di ritirarsi nella solitudine riflessiva di un isola deserta, scenografia della sceneggiatura.

 

FANNY & ALEXANDER

di Ingmar Bergman. Con Erland Josephson, Pernilla Allwin, Gertil Guve, Ewa Froeling, Harriet Andersson, Peter Stormare Drammatico, 197′. Svezia, 1982

Pensato sia per il cinema che per la televisione, Bergman ripudiò la versione tagliata, proiettata nelle sale e vincitrice di ben quattro Premi Oscar, preferendo quella di oltre cinque ore per il piccolo schermo. Due fratelli, alla morte del padre artista di teatro, si trovano proiettati nella rigida vita religiosa dell’uomo che la madre decide di sposare, con tutti gli annessi e connessi del caso. Un vero e proprio kolossal dell’animo umano.