di Concetta Piro
Sergio Leone (3 gennaio 1929 – 30 aprile 1989), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema. E pensare che l’ha fatto dirigendo soltanto sette film – che hanno fatto scuola e contribuito alla rinascita del genere western negli anni sessanta.
Vincitore del David di Donatello per il miglior regista nel 1972, con “Giù la testa”, e del Nastro d’argento nel 1985 con “C’era una volta in America”, è stato anche nominato ai Golden Globe.
In occasione del trentesimo anniversario della sua morte, nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4”, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto per voi i suoi quattro film più iconici – ma comunque ve li consigliamo tutti e sette!
PER UN PUGNO DI DOLLARI
di Sergio Leone. Con Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Wolfgang Lukschy, Sieghardt Rupp. Western, 95′. Italia 1964
Il primo capitolo della Trilogia del dollaro, che ha consegnato l’opera di Sergio Leone alla storia del cinema. Pistolero solitario, Joe (Eastwood) arriva a San Miguel, cittadina al confine tra Stati Uniti e Messico divisa dalla lotta per il monopolio di due famiglie, i Rojo e i Baxter, che commerciano rispettivamente in alcol e in armi. Fingendo di vendersi ai primi, Joe fa in realtà il doppio gioco con lo scopo di mettere gli uni contro gli altri e trarre profitto dalla reciproca eliminazione delle forze antagoniste. Scoperto l’inganno, i Rojo torturano Joe che, salvatosi in extremis, sferrerà l’ultimo colpo in uno spettacolare duello.
IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO
di Sergio Leone. Con Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Eli Wallach, Luigi Pistilli, Rada Rassimov, Aldo Giuffré. Western, 182′. Italia, Spagna 1966
Dopo “Per un pugno di dollari” e “Per qualche dollaro in più”, Leone chiude la Trilogia del dollaro con un film politico, contestualizzando le vicende dei suoi protagonisti in un periodo storico preciso, quello della Guerra di Secessione (dove “si muore male”). Tuco e il Biondo sono in società. Il primo ha una taglia sulla testa e il secondo lo consegna di volta in volta a sceriffi diversi, incassa il denaro, lascia che sia condannato all’impiccagione e poi lo libera. Sentenza, invece, è alla ricerca di un’ingente somma di denaro che è stata sepolta in un cimitero e in una tomba di cui bisogna scoprire la collocazione. I loro percorsi si incrociano: la meta diventa comune anche se ognuno diffida dell’altro e lo vorrebbe eliminare.
C’ERA UNA VOLTA IL WEST
di Sergio Leone. Con Charles Bronson, Henry Fonda, Claudia Cardinale, Jason Robards, Gabriele Ferzetti, Paolo Stoppa. Western, 175′. Italia 1968
Primo capitolo della cosiddetta Trilogia del tempo, il film è una sorta di antologia del western in negativo, sceneggiato da Leone insieme a Dario Argento e Bernardo Bertolucci. Cinque personaggi si affrontano intorno a una sorgente: Morton (Ferzetti), magnate delle ferrovie, ha bisogno dell’acqua per le sue locomotive e fa eliminare i proprietari legittimi, i McBain, dal suo feroce sicario Frank (Fonda); Jill (Cardinale), ex prostituta, vedova di un McBain; il bandito Cheyenne (Robards), accusato della strage dei McBain; l’innominato dall’armonica (Bronson) che vuole vendicare il fratello (Wolff), assassinato da Frank e i suoi sgherri. Il set non è più l’Andalusia, ma la Monument Valley.
C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA
di Sergio Leone. Con Darlanne Fluegel, Frank Gio, Karen Shallo, Angelo Florio, Scott Schutzman Tiler, Adrian Curran, Mike Monetti, Noah Moazezi, Frankie Caserta, Joey Martella. Drammatico, 227′. USA 1984
«C’era una volta in America non è un film sui gangster. È un film sulla nostalgia di un determinato periodo, di un determinato tipo di cinema, di una determinata letteratura. Sono certo di aver fatto “C’era una volta il mio cinema” più che C’era una volta in America“». Momenti nelle vite dei componenti di un piccolo gruppo di gangster di New York distribuiti su circa 40 anni. La storia, narrata con frequente uso di flashback e flash forward, è incentrata su David “Noodles” Aronson e i suoi compagni di sempre: Cockeye, Patsy e Max. Si va dagli Anni Venti al tramonto del Proibizionismo per finire agli Anni Sessanta quando Noodles, ormai anziano, torna a New York. Tutto ciò non necessariamente in quest’ordine.