di Concetta Piro
Si è aperta il 14 maggio, con la proiezione di “The Dead don’t die” di Jim Jarmusch (qui la recensione), la 72° edizione del Festival di Cannes. Nato nel 1946 per fare concorrenza alla Mostra del cinema di Venezia, oggi la kermesse francese è una delle più importanti – e seguite – al mondo.
La giuria, formata da personalità cinematografiche internazionali, assegna i premi principali: la Palma d’oro per il miglior film, il Grand Prix, i premi per la migliore interpretazione maschile e femminile, il premio per la miglior regia, il premio per la miglior sceneggiatura e il premio della giuria.
I film che sono riusciti a ottenere l’ambita Palma d’oro hanno poi riscosso un discreto successo di critica e pubblico. Nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4”, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto le quattro più interessanti dal 1990 a oggi.
ROSETTA
di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne. Con Anne Yernaux, Fabrizio Rongione, Emilie Duquenne, Olivier Gourmet. Drammatico, 91′. Francia 1999
Rosetta, che non è ancora maggiorenne, si deve far carico della madre alcolizzata con cui vive in una roulotte in un camping ai margini di un bosco. Licenziata da una fabbrica dove era stata assunta in prova è tormentata dal bisogno di trovare un altro lavoro. La macchina da presa dei fratelli Dardenne pedina – ma potremmo quasi dire insegue – la giovane protagonista, che si fa portavoce di un’umanità dolente, e com’è nello stile dei registi francesi, giovane.
IL PIANISTA
di Roman Polanski. Con Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Frank Finlay, Emilia Fox, Maureen Lipman. Drammatico, 148′. Polonia 2002
Varsavia, 1939. Wladyslaw Szpilman è un giovane pianista ebreo di grande talento. La sua vita viene sconvolta quando i tedeschi invadono la Polonia: Wladyslaw e la sua famiglia vengono rinchiusi nel ghetto insieme agli altri ebrei della città, e in seguito i suoi parenti sono deportati nei lager. Rimasto solo, Wladyslaw è costretto a nascondersi per cercare di sopravvivere… Il film rievoca la dolorosa esperienza vissuta da Roman Polanski stesso all’epoca della sua infanzia, quando la sua famiglia fu rinchiusa nel ghetto di Cracovia e poi sterminata nei lager.
IL NASTRO BIANCO
di Michael Haneke. Con Christian Friedel, Leonie Benesch, Ulrich Tukur, Ursina Lardi, Burghart Klaußner. Drammatico, 144′. Austria, Francia, Germania 2009
Un villaggio protestante nel nord della Germania. Anni 1913-1914. La vita, monotona e ripetitiva, viene sconvolta da un fatto inspiegabile: il medico si frattura gravemente una spalla in seguito a una caduta da cavallo dovuta a un filo solido ma invisibile teso sul suo percorso. Altri eventi si susseguiranno sotto lo sguardo attento e misterioso dei bambini delle varie famiglie. Haneke continua la sua analisi delle relazioni tra gli esseri umani decidendo, in questa occasione, di concentrarsi su un microcosmo. L’uso del bianco e nero contribuisce a trasmettere un senso di opprimente attesa.
AMOUR
di Michael Haneke. Con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, William Shimell, Emmanuelle Riva, Rita Blanco. Drammatico, 127′. Francia, Austria, Germania 2012
L’amore di due anziani coniugi, George e Anne, viene messo a dura prova quando una malattia degenerativa colpisce la donna. Michael Haneke non risparmia niente allo spettatore, in questo film che è angosciante e poetico. Premio Oscar come miglior film straniero nel 2013.