Un film di James Gunn. Con Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Michael Rooker, Kurt Russell, Vin Diesel, Karen Gillan, Bradley Cooper. Azione, 137′. USA 2017
Assoldati dai Sovereign ma poi braccati da questi per aver rubato delle preziose batterie, i guardiani della galassia si dividono in due gruppi: Rocket e Groot se la vedono con i Ravagers di Yondu, mentre Star-Lord conosce finalmente il padre, Ego, scoprendo molti segreti inaspettati sulla propria natura semi-umana.
Famiglia: nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro col vincolo del matrimonio o da rapporti di parentela o di affinità.
No, cari lettori, non avete sbagliato a cliccare: questa è effettivamente la recensione del film di James Gunn “Guardiani della Galassia Vol. 2”, ma il vostro cronista non poteva non iniziare il pezzo riportando parte della definizione che un qualsiasi vocabolario dà della parola “famiglia”.
Che cosa c’entra questo con il film – vi starete chiedendo, magari irritati dal mio sproloquio etico-lessicale? Ebbene, parecchio, sia sul piano drammaturgico, che su quello emotivo e scenico. Come mi ha suggerito un collega durante l’anteprima stampa, la pellicola dovrebbe chiamarsi “I Guardiani della famiglia”, altro che della Galassia!
Lungi da me attirarmi le ire dei milioni di fan, e al di là delle mie valutazioni personali ci tengo a precisare che il film è di ottima fattura, godibile, divertente, sorretto ancora una volta da una straordinaria colonna sonora, che attinge a piene mani dagli anni ‘80.
Senza voler fare spoiler e rovinarvi la sorpresa, ci limitiamo a evidenziare come la pellicola, dal punto di vista drammaturgico, evochi da un lato la tragedia “Edipo Re” di Sofocle, dall’altra il mito greco di Cronos. Il tutto, ovviamente, con stile e toni da commedia, con quell’ironia che ha contribuito al successo del primo “Guardiani della Galassia”.
James Gunn inserisce in un tessuto narrativo collaudato i concetti di famiglia e paternità, trasformandoli nel perno principale della storia, e in qualche modo facendo perdere alla pellicola quella verve, freschezza e identità scanzonata che aveva tanto colpito in precedenza.
Il cast si conferma di livello, a proprio agio nei ruoli, talentuoso, esperto e di personalità. Merita una menzione speciale il piccolo, grande Groot, tenero, ingenuo e di una simpatia disarmante: è lui il mattatore, quando compare sulla scena.
“Guardiani della Galassia Vol. 2” magari non eguaglierà il primo film per brillantezza e risate, ma resta comunque una pietra miliare nell’universo Marvel. La saga risulta frizzante e allegra, e per quanto trasporti il pubblico sempre più lontano nella galassia, lo fa facendolo sempre sentire beatamente legato ai favolosi anni ‘80.
Il biglietto da acquistare per “Guardiani della Galassia Vol. 2” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.