“Grandi bugie tra amici”: un sequel atteso che non graffia come dovrebbe

A otto anni dal primo film, Guillaume Canet riporta sul grande schermo il suo gruppo di amici

Un film di Guillaume Canet. Con François Cluzet, Marion Cotillard, Gilles Lellouche, Laurent Lafitte, Benoît Magimel. Commedia, 131′. Francia 2019

Sfiancato dalle scadenze e da una situazione economica assai poco rosea, Max si trasferisce nella casa al mare per riflettere. Lì, senza preavviso, lo raggiunge il suo gruppo di amici storici, che non vede da oltre tre anni, per festeggiare il suo compleanno. La sorpresa è certamente riuscita ma l’accoglienza lascia a desiderare. Max non finge neppure di essere felice. Anzi, fa di tutto per non mettere a proprio agio gli (ex?) amici. Una situazione che metterà il gruppo in una situazione ancora una volta imprevedibile.

 

Lamicizia è davvero l’unico legame capace di resistere alla prova del tempo e all’instabilità emotiva dell’uomo? Una compagnia di amici può restare insieme per trent’anni, senza farsi sconvolgere dagli imprevisti professionali, privati, finanziari e sentimentali di ciascun componente?

A distanza di otto anni da “Piccole bugie tra amici”, grande successo di critica e pubblico, Guillaume Canet decide di riprendere la storia dei suoi personaggi, nell’atteso “Grandi bugie tra amici”.

Ma avevamo davvero bisogno di questo sequel? Di sapere come e quanto sono cambiati i protagonisti con l’età, magari in peggio? Lo spettatore se lo chiede all’inizio del film, con la sensazione di assistere a una rimpatriata narrativamente debole e prolissa, per quanto ben recitata.

“Grandi bugie tra amici” risulta privo di appeal, mordente e incisività per colpa di una sceneggiatura lenta, dispersiva e a tratti confusionaria, che mescola troppi spunti diversi.

Quella che avrebbe dovuto essere una commedia agrodolce imperniata sull’importanza dell’amicizia, e sul suo valore anche come strumento di sostegno nei momenti difficoltà, finisce per perdersi e diventare una sorta di revival alla Muccino, che punta sulla bravura degli interpreti e si dimentica di tutto il resto.

L’intreccio, anziché suscitare emozioni e coinvolgimento nello spettatore, spinge quest’ultimo a provare alla lunga una sentimento di noia. Lo stile registico è piatto e monocorde. I personaggi sono delineati in modo poco credibile. Insomma, un film che difficilmente lascerà un grande segno del suo passaggio…

 

Il biglietto da acquistare per “Grandi bugie tra amici” è:
Nemmeno regalato. Omaggio (con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.